La piccola viaggiava senza seggiolino. Il terribile incidente domenica a Vittorio Veneto, disposta una perizia per capire se anche i passeggeri erano senza protezione
C’è una manovra azzardata alla base della tragedia accaduta nella mattinata di domenica a Vittorio Veneto lungo la statale Alemagna e costata la vita ad Afra Dilshad Okyere, bimba di soli quattro anni. La madre, una 49enne originaria del Ghana che guidava una monovolume Volkswagen, si è schiantata frontalmente con una Golf che procedeva in senso opposto all’altezza del ponte Botteon, lungo il Fadalto nel centro abitato di San Floriano. Non solo: sono state disposte nuove perizie per capire se l’intera famiglia viaggiava senza cinture.
In quel tratto i veicoli provenienti da Belluno non potevano oltrepassare altri mezzi perché la strada si restringe a una sola corsia. Contrariamente a quello che avviene invece per i mezzi che provengono da Treviso, che hanno a disposizione due carreggiate. Lo schianto con la Golf, condotta da 33nne vittoriese, è stato tremendo. La bimba è morta sul colpo, il fratellino di sette anni si trova ancora in condizioni critiche ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Treviso in terapia intensiva con un forte trauma cranico. Mentre sono in osservazione la sorellina di 9 anni, che ha un trauma cranico e al bacino, e la 23enne sorella maggiore, con lesioni al torace e anche lei al bacino. Stabile e fuori pericolo il conducente della Golf, che è stato trasportato al nosocomio di Conegliano per dei traumi addominali, al torace e alla testa.
La mamma di Afra, che lavora in una cooperativa di pulizie, dimessa ieri mattina, è stata iscritta nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è omicidio stradale e lesioni personali gravi e gravissime. Ma su di lei incombe un sospetto ancora più terribile: la vittima infatti non sarebbe stata assicurata al seggiolino che dovrebbe proteggere i bimbi in macchina. Il pubblico ministero Giulio Caprarola, il magistrato che ha aperto un fascicolo sul sinistro, ha deciso che sul corpicino di Afra non venga effettuata l’autopsia. Ma ha disposto una perizia cinematica sul frontale per capire l’esatta dinamica e l’eventuale assenza di cinture di sicurezza da parte dei passeggeri: l’abitacolo dell’auto, dopo l’incidente, si presentava infatti quasi integro e queste condizioni non sarebbero compatibili con le lesioni riscontrate sulla bimba e sugli altri passeggeri.
Lo spaventoso schianto era avvenuto intorno alle 11,30 del mattino. La famiglia di Afra si era messa in macchina da Belluno verso Treviso dove erano attesi da una cerimonia religiosa nella chiesa evangelica che frequentano ogni domenica. In prossimità della curva all’imbocco del ponte Botteon, in un tratto dove la statale è a tre corsie – due da Treviso a Belluno, l’altra in senso opposto – le automobili si sono scontrate tra loro coinvolgendo nel sinistro anche il camper che la 49enne intendeva sorpassare. «Ho capito subito che non poteva farcela a completare la manovra – ha raccontato il conducente del caravan – dopo qualche istante le due macchine sono letteralmente schizzate colpendo anche il nostro camper e si sono accartocciate con un botto tremendo». Sconvolto il papà della bambina, che si trova nei Paesi Bassi per lavoro e sta rientrando in Italia. Ha voluto lasciare un saluto sui social alla figlia definendola «il mio piccolo angelo». «Siamo senza parole, non so come sua madre potrà sopportare il dolore» dicono i vicini di casa e gli amici della famiglia.
«La bambina – raccontano – era una bambola, era speciale, una vera gioia». «Non è facile sopportare una cosa del genere. Faremo un percorso per far capire ai fratellini e ai compagni di scuola cosa è successo, avvalendoci di professionisti adeguati» ha concluso il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin. Nel frattempo la comunità ghanese di tutta la provincia si sta mobilitando per portare un aiuto concreto alla famiglia della piccola Afra.
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