I dati sugli incidenti in Gallura e a Olbia.
In Sardegna gli incidenti sono ancora una triste realtà, anche se c’è stata una lieve diminuzione. La Gallura è il territorio è quello più pericoloso con la Orientale Sarda che miete più vittime, ma anche Olbia tra le città più colpite dai sinistri stradali. Nell’Isola l’indice di mortalità nel 2023 era del 3,244, con dati in linea al trend riscontrato a livello nazionale.
I dati emergono dalla conferenza stampa odierna di presentazione del rapporto dell’Osservatorio sardo sulla sicurezza stradale 2024, curato dall’Assessorato dei Lavori pubblici e dal Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità (Cirem) dell’Università degli Studi di Cagliari, con il patrocinio dell’associazione AdessoBasta.
Stando ai dati nel rapporto, in Sardegna si sono verificati meno incidenti rispetto agli anni passati, ma nell’Isola ci sono stati 3.391 sinistri. I morti sono stati 110, con una riduzione del 23% (23 morti in meno rispetto al 2013) nel 2022, ma le vittime sono aumentate nell’anno seguente, con una riduzione del 12% dei mortali (13 morti in meno). Ma le strade sarde e della Gallura mietono ancora vittime, la più recente è Raffaele Masala, il 32enne morto questa mattina in via Nervi, a Olbia.
In linea generale, anche se morti, feriti e sinistri si sono ridotti negli ultimi dieci anni, la riduzione % dei morti rispetto al 2012, è tuttavia ben lontana dall’obiettivo europeo (-50% di morti).
Tipi di incidenti.
La maggior parte dei sinistri con un solo occupante in Sardegna riguardano soprattutto lo sbandamento (45,83%) e l’investimento (16,67%) e urto con ostacolo (33,33%). Mentre con altri veicoli sono soprattutto lo sbandamento (36,67%) e investimento di pedoni (34,63%). Tra quelli che vengono ospedalizzati sono sopratutto le vittime di sbandamento (il 37,24%) e degli investiti ( il 32,38%). Nelle dinamiche degli incidenti con 2 o più veicoli sono sopratutto casi di scontro (46,79%) e tamponamento (25,96). Tra quelli che vengono più portati al pronto soccorso abbiamo quelli soggetti a scontro (46,66%) e tamponamento (27,12%). I costi sociali per l’incidentalità sono stati nel 2022 di 428 milioni di euro.
Il nord Sardegna.
Le strade del nord Sardegna sono le più pericolose, con il maggior numero di mortali. Sono 30 le vittime in provincia di Sassari nel 2022, con 0,063 vittime ogni 1.000 abitanti. La seconda provincia con il numero più alto di decessi è quella di Cagliari, dove nel 2022 sono morte 21 persone. Nel nord Sardegna si sono verificati più incidenti nel 2022, con 1.394 casi e 2.936 sinistri ogni 1.000 abitanti. Segue il Cagliaritano con 853 casi. Nel nord Sardegna si sono verificati anche più incidenti con feriti: sono 1932 e 4.070 casi ogni mille abitanti. Al secondo posto il Cagliaritano, con 1.085 sinistri e 2.285 casi ogni 1.000 abitanti.
Le più pericolose sono le strade provinciali del Nord Sardegna, con 248 sinistri nel 2022 (0,522 ogni mille). Segue l’Oristanese con 85 incidenti. Anche su strada provinciale in provincia di Sassari si muore di più: nel 2022 ci sono stati 15 mortali (0.032 casi ogni mille abitanti). Segue il sud Sardegna con 8 vittime nello stesso anno.
I dati di Olbia.
La maggior parte degli incidenti in Sardegna si è verificato nelle strade provinciali, seguito dalle strade statali. La peggiore in assoluto è la Orientale Sarda, ovvero la strada statale 125, che percorre anche la Gallura. In dieci anni, dal 2012 al 2022, sull’arteria sono morte 52 persone. La seconda strada più mortale è la strada statale 131 Carlo Felice, con 52 vittime. La SP 59 SS + SP 59 bis SS è al terzo posto per numero di incidenti mortali: ovvero 8.
Nelle strade urbane, Olbia è tra i comuni con più sinistri, che nel 2022 erano 193 (3,14 casi ogni 1.000 abitanti) Prima c’è Sassari, preceduta da Cagliari, con 364 incidenti. Alghero segue con 134 incidenti. Il capoluogo della Gallura ha il primato anche per numero di sinistri mortali su strade urbane con 3 vittime nel 2022 (0,049 decessi ogni mille abitanti). I feriti su strade urbane a Olbia sono stati 253, con 4.114 feriti ogni 1.000 abitanti.
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