L’estrazione del litio dalle saline nel deserto di Atacama, in Cile
�Secondo l’analisi pi� recente di Irena, nel 2023, a livello globale � stata aggiunta una capacit� record di 473 gigawatt di energia rinnovabile, rappresentando l’86 per cento delle nuove installazioni, mentre i combustibili fossili e il nucleare hanno contribuito solo per il 14 per cento�. Sono i primi dati che Francesco La Camera, Direttore Generale Irena, ha portato alla Conferenza sull’Urban Mining, organizzata dalla Venice World Sustainability Capital Foundation (Vsf), che si � tenuta questa mattina al Museo del ‘900 di Mestre. Con le testimonianze di aziende, universit� e istituzioni, l’evento ha presentato le analisi pi� recenti sugli impianti rinnovabili, sulle tecnologie per il riutilizzo delle materie prime critiche e l’impatto che possono avere le agevolazioni specifiche.
L’evento sull’Urban Mining che si � tenuto oggi al Museo del ‘900 di Mestre ha descritto un panorama tecnologico e geopolitico. Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili le catene di approvvigionamento devono essere diversificate per essere pi� resilienti, e bisogna puntare sul recupero delle materie prime
Se questo progresso � �impressionante�, come lo ha definito La Camera, �non � ancora sufficiente. L’obiettivo di triplicare le rinnovabili entro il 2030 richiede di raggiungere 11,2 terawatt, rispetto ai circa 4 terawatt attuali. � un obiettivo ambizioso per i prossimi cinque anni�. Tuttavia, chiave delle tecnologie alla base del funzionamento degli impianti che producono energia da rinnovabili sono minerali come rame, indio, gallio e seleniuro. O, largamente usati nei magneti permanenti delle pale eoliche, neodimio e disprosio. E, poi ancora, �l’ammodernamento e l’espansione delle reti elettriche richiedono grandi quantit� di rame, mentre lo stoccaggio delle batterie – essenziale per l’integrazione delle rinnovabili – si basa su materiali come il litio�, ha proseguito La Camera. �� importante notare che la criticit� dei materiali non � una definizione statica, ma viene regolarmente aggiornata in base alle priorit� geopolitiche, tecnologiche ed economiche�.
La richiesta della produzione
Negli ultimi anni di accelerazione nella transizione, l’Italia ha visto un aumento del 51 per cento nell’uso di materie prime critiche all’interno della produzione industriale, da quella aerospaziale all’elettronica e all’automotive. Settori, questi, che rendono il Paese sempre pi� dipendente dal reperimento di queste risorse. E, insieme, esposto alle fluttuazioni del mercato globale delle risorse. �L’Ocse stima che circa il 10 per cento del valore globale delle esportazioni di materie prime critiche abbia subito almeno una misura restrittiva all’export negli ultimi anni�, ha riferito La Camera. �Inoltre, i mercati minerari sono di dimensioni relativamente ridotte e con scarsa liquidit�, il che offre ampie opportunit� ai trader di assumere posizioni dominanti nel mercato, limitando l’offerta e provocando picchi nei prezzi�. Secondo quanto riportato dalla Vsf, attraverso investimenti mirati nell’economia circolare sarebbe possibile soddisfare fino al 32 per cento del fabbisogno nazionale in questo campo entro il 2040. Una strategia che potrebbe ridurre la dipendenza dalle importazioni e rafforzare la resilienza economica italiana.
I giacimenti esistenti
�Poich� le tecnologie rinnovabili continuano a crescere�, ha dichiarato La Camera, �� evidente che la disponibilit� e l’accesso ai materiali sono una questione di sicurezza energetica, che richiede certezza e cooperazione internazionale. Sar� essenziale ampliare le capacit� minerarie e di raffinazione, rendendole al contempo pi� diversificate e resilienti nel medio-lungo termine. Le nostre analisi sui materiali critici mostrano che non vi � scarsit� di riserve per i minerali necessari alla transizione energetica�. Secondo Irena, la riserva globale stimata di litio � di 560 milioni di tonnellata, mentre la domanda annua stimata nel 2030 varia tra 1,7 e 2,3 milioni di tonnellate l’anno.
Tra Africa ed Europa
Tuttavia, su una mappa, la distribuzione geografica della capacit� rinnovabile installata e la presenza di queste riserve non combaciano e disegnano uno squilibrio. �Alla fine del 2023, Asia, Europa e Nord America rappresentavano quasi l’85 per cento della capacit� installata globale�, ha proseguito La Camera. �Al contrario, l’Africa, pur possedendo un immenso potenziale per l’energia rinnovabile e affrontando una notevole domanda energetica, contribuisce solo per l’1,6 per cento alla capacit� rinnovabile installata globale. L’Europa � ben consapevole delle implicazioni legate allo sviluppo insufficiente del nostro pi� prossimo continente e sta mettendo in atto diverse iniziative di supporto. Il dibattito sui materiali critici, allora, � particolarmente rilevante nel contesto della transizione che ha il potenziale per cambiare questa situazione�.
Le batterie per l’automotive
Secondo l’Agenzia, una cooperazione internazionale per diversificare le catene di approvvigionamento, rendendole pi� resilienti, consentirebbe di mitigare questi rischi. Caso studio citato da La Camera: il mercato dei veicoli elettrici. �Attualmente, questo mercato � dominato da una combinazione di chimiche a base di nichel e di batterie al litio ferro fosfato (Lfp), come illustrato nell’infografica di questa slide. Le batterie Lfp hanno registrato una crescita significativa della quota di mercato, passando da valori a una cifra nel 2015 a circa la met� del mercato lo scorso anno. I principali vantaggi delle batterie Lfp sono che non richiedono cobalto o nichel, riducendo drasticamente la necessit� di questi materiali critici. Un’altra innovazione con il potenziale di trasformare il settore delle batterie � rappresentata dalle batterie agli ioni di sodio. Queste sono molto simili, in termini di progettazione e costruzione, a quelle a base di litio, ma si basano su composti di sodio invece che di litio�. E il sodio � circa mille volte pi� abbondante del litio. Insieme, le batterie basate su questo elemento avrebbero costi pi� bassi e maggiore sicurezza nell’uso pratico.
L’importanza del riciclo
In secondo luogo, l’innovazione e l’efficienza tecnologica, sostiene l’Agenzia, dovrebbe essere necessariamente accompagnata dallo sviluppo di strategie efficaci per il riutilizzo e il riciclo, che consentirebbero di mitigare le strozzature nelle catene di approvvigionamento nel medio-lungo termine, in particolare, appunto, per cobalto e litio.
Il sociale nelle filiere
�Poich� nessun singolo Paese pu� fornire tutti i materiali necessari per la transizione, la cooperazione internazionale � essenziale. Le catene del valore devono essere diversificate e resilienti, oltre che pi� inclusive, per garantire che anche i Paesi in via di sviluppo possano beneficiare delle loro risorse naturali, sia rinnovabili che minerarie. La cooperazione internazionale � inoltre necessaria per creare mercati trasparenti con standard e normative coerenti, basati sui diritti umani, sulla tutela ambientale e sul coinvolgimento delle comunit�, ha concluso La Camera. In Africa, ma non solo. Dove si possono riscrivere le regole delle estrazioni e delle catene del valore. Per renderle pi� etiche e sostenibili non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale.
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