Tecnologia / A Cosentini convegno su Intelligenza Artificiale e algoretica

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La parrocchia di Cosentini, guidata da don Andrea Sciacca, ha ospitato nel corso della sera del 26 febbraio un incontro di formazione sull’Intelligenza Artificiale, algoretica e nuovi confini della tecnologia.

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L’incontro, fortemente voluto dal gruppo di Azione Cattolica interparrocchiale delle comunità di Linera, Cosentini e Maria Vergine ha visto relatore don Arturo Grasso, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale e della Conferenza Episcopale Siciliana.

I punti del dibattito

Intelligenza artificiale, siamo capaci a governarla?” è stato il titolo-provocazione che ha avviato il dibattito, al quale ha partecipato una numerosa platea pronta ad ascoltare don Arturo e farsi traghettare da lui attraverso nuove tematiche e termini di recente utilizzo.

Il primo punto sul quale si è soffermato il preparato relatore è la differenza tra digitale e virtuale. Come ha ben spiegato don Grasso, digitale non significa virtuale, poiché la differenza resta comunque sostanziale: il digitale permette di creare connessioni tra persone basandole su valori reali e pertanto non resta confinato solamente sul web ma può assumere caratteri di concretezza. Al contrario il virtuale presenta connotati più legati alla fantasia, all’irreale.

Ancora centrale nel dibattito l’uso dell’Intelligenza Artificiale, ormai presente nella nostra quotidianità anche se non ce ne rendiamo conto. Dal navigatore dell’auto alla tecnologia delle nuove televisioni, tutto è ormai farcito dalle innovazioni tecnologiche, con cui fanno conto sia i cosiddetti immigrati digitali, cioè coloro che per motivi anagrafici si sono trovati a confronto con questo tema già in età adulta, che i nativi digitali, le nuove generazioni nate al tempo dei social e dell’IA.

La riflessione del relatore

Ognuno ha una precisa identità sul web, una propria personalità. In base a come utilizziamo il nostro profilo creiamo la nostra identità digitale e ci facciamo conoscere per quello che postiamo o repostiamo. Noi siamo all’interno del web, un luogo digitale da imparare ad abitare. E questo luogo ci mette a confronto con o senza maschere, nel modo in cui noi decidiamo di mostrarci”.

Ha ancora aggiunto don Grasso “il web non è un luogo asettico, al contrario è uno spazio nel quale vengono coinvolti i nostri sentimenti, i nostri desideri, i nostri sensi. Consegno una mia identità al web che me la restituisce mitigata da centinaia di stimolazioni cognitive e sensoriali.
Nel momento stesso in cui mi soffermo su una foto, la clicco, la allargo mi sento coinvolto. La mia vista è coinvolta, le emozioni che mi suscita quella foto mi coinvolgono. Capita di sentirci parte di qualcosa solo perché sono coinvolti i nostri sensi. Per questo è fondamentale imparare ad utilizzare i nuovi strumenti. Non dobbiamo demonizzare, dobbiamo imparare a conoscere per usare ai fini del bene le nuove tecnologie”.

Sui pericoli dell’IA si esprime ancora così il relatore: “l’Intelligenza Artificiale sembra oggi mettere in pericolo la democrazia perché può generare il pensiero unico, dittatoriale. Bisogna essere abili a governare l’Intelligenza Artificiale per utilizzarla a favore dello sviluppo dell’uomo, senza dimenticare i caratteri della fallibilità legati al fatto che dietro ad essa c’è sempre l’uomo. Inoltre corriamo il rischio che l’IA metta a repentaglio il nostro sviluppo cognitivo, perché avere risposte pronte senza la giusta ricerca tende a farci impigrire”.

Etica e morale al tempo dell’innovazione tecnologica

Don Arturo si è anche soffermato sul tema dell’Algoretica, tanto caro a Papa Francesco e profondamente legato all’Intelligenza Artificiale e ai suoi funzionamenti.

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“Le implicazioni sociali ed etiche delle Ai e degli algoritmi rendono necessaria tanto l’algor-etica quanto una governance di queste invisibili strutture che regolano sempre più il nostro mondo per evitare forme disumane di quella che potremmo definire una algo-crazia”, scrive padre Benanti, che è uno dei massimi esperti in materia di Intelligenza Artificiale ed uno dei riferimenti di don Grasso nella sua relazione.

L’etica, che deve trovare la propria chiave anche nel mondo del digitale, è centrale nel confronto con le nuove tecnologie. Lo ha ribadito il Santo Padre nel suo discorso al G7 del 2024 in Puglia, nel quale ha sottolineato l’importanza della dignità umana nel confronto con l’intelligenza artificiale.
Così si esprimeva Papa Bergoglio: “la decisione etica, infatti, è quella che tiene conto non solo degli esiti di un’azione, ma anche dei valori in gioco e dei doveri che da questi valori derivano.

Nell’analisi etica possiamo ricorrere anche ad altri tipi di strumenti: se facciamo fatica a definire un solo insieme di valori globali, possiamo però trovare dei principi condivisi con cui affrontare e sciogliere eventuali dilemmi o conflitti del vivere. Nel termine “algoretica” si condensano una serie di principi che si dimostrano essere una piattaforma globale e plurale in grado di trovare il supporto di culture, religioni, organizzazioni internazionali e grandi aziende protagoniste di questo sviluppo”.

Il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale, anche alla luce dell’algoretica, resta ancora aperto, coinvolgendo sempre più l’opinione pubblica che si mette a confronto con un argomento che suscita pareri ancora discordanti.

 

Chiara Costanzo

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