“Famiglie e imprese strozzate e l’Europa lavora per il riarmo”: parla il capo delegazione M5S al Pe, Pasquale Tridico

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Domenica ci sarà un vertice a Londra tra un gruppo di leader europei, inclusa Giorgia Meloni. Sul tavolo anche l’aumento delle spese per la Difesa. Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, cosa ne pensa di questa corsa al riarmo?
“Che è una tragedia. Questi leader europei stanno sbagliando tutto, non hanno visione, forza e capacità per governare un’Europa forte e autonoma nel mondo. Abbiamo tutto da perdere da una escalation della guerra in Ucraina tanto più davanti al cinismo di Trump che pensa solo a come moltiplicare i suoi affari con le terre rare. Anziché prendere ordini da lui, l’UE dovrebbe lavorare per la pace così da liberare risorse per le nostre imprese che rischiano l’estinzione strozzate tra il caro energia e l’arretratezza tecnologica. E invece perseveriamo nell’errore clamoroso di non accettare una soluzione diplomatica a questa guerra. La Meloni è responsabile di tutto questo, ecco perché il Presidente Conte ha giustamente chiesto le sue dimissioni”.

Si pensa a scorporare le spese per la Difesa dal Patto di stabilità, non dovrebbero essere invece scorporati investimenti di tutt’altro genere?
“Già oggi siamo in Europa al 17esimo posto per investimenti pubblici in rapporto al PIL e questo pur approfittando del vantaggio del PNRR. Noi abbiamo proposto l’istituzione di un nuovo fondo europeo, sul modello del Sure, per salvare l’industria dell’automotive in crisi e i posti di lavoro. Se l’UE, sbagliando, non vuole seguire questa strada, che almeno consenta ai Paesi membri lo scorporo degli investimenti per la transizione elettrica…”.

Crolla la produzione industriale, crolla il fatturato assieme alla fiducia delle imprese.
“La luna di miele fra il mondo imprenditoriale e la destra è finito, basta leggere gli ultimi accorati allarmi del Presidente di Confindustria Emanuele Orsini sui dazi e il costo dell’energia. Meloni sta affossando la nostra economia e anche per questo nelle prossime settimane organizzeremo una grande mobilitazione. Andremo nelle piazze, mentre lei si arrocca nel Palazzo”.

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Che ne pensa dei dazi minacciati da Trump?
“Che sono una sciagura per il Made in Italy. Dopo anni di boom il nostro export sta soffrendo: i dati Istat di ieri dicono che a gennaio è stato negativo -1%, mentre crescono le importazioni. Quando i dazi di Trump entreranno in vigore questo trend non potrà che aggravarsi danneggiando l’intero comparto economico, ma noi temiamo anche per i consumatori perché queste tariffe verranno scaricate sui prezzi finali e si trasformeranno in inflazione. E mentre i finti patrioti della Lega esultano per Trump dimostrando di avere più a cuore gli interessi americani che quelli europei, la nostra Presidente del Consiglio resta in silenzio davanti alle follie di Trump”.

Appoggerete i referendum sul lavoro della Cgil?
“Il Movimento 5 Stelle ha organizzato molti banchetti per sostenere i promotori a raggiungere le firme. A differenza di altri partiti il nostro appoggio non è mai stato messo in discussione e noi non inviteremo solo i cittadini a esprimersi, ma anche a dire di sì. Questa legge, fiore all’occhiello di Renzi e di una classe dirigente neoliberista ancora dominante nel Paese, che noi avevamo già contribuito a smantellare con il Decreto Dignità, ha aumentato la precarietà del mondo del lavoro, sacrificando i diritti sull’altare del profitto. Ci aspettiamo una grande partecipazione popolare per voltare pagina e metterci alle spalle la stagione di chi voleva mettere lavoro e diritti uno all’opposizione dell’altro”.

Che ne pensa del decreto bollette del governo?
“E’ una toppa che non nasconde il buco. Innanzitutto si arriva in enorme ritardo rispetto alle esigenze reali di famiglie e imprese che da mesi lamentano un costo eccessivo dell’energia e poi il DL Bollette non è un provvedimento strutturale, ma ha una durata temporale di appena tre mesi. Come ha ricordato l’Unione Nazionale Consumatori il paradosso è che questo decreto diventa per buona parte operativo quando i riscaldamenti verranno spenti e quindi le bollette caleranno in modo fisiologico. Inoltre, l’aumento dell’inflazione erode il bonus messo a disposizione dal governo. Il Movimento 5 Stelle ha messo a punto un pacchetto di misure strutturali che la maggioranza non ha voluto prendere in considerazione: prelievo su extraprofitti delle grandi compagnie energetiche, disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas, eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e investimenti per la transizione. Nel 2024 la Germania ha prodotto 71TWh di energia solare, l’Italia appena 35,8 eppure vantiamo una esposizione migliore dei tedeschi. Abbiamo il petrolio sopra le nostre teste e non lo sfruttiamo”.



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