Un \”sospetto attacco terroristico\” si è verificato nel nord di Israele. Il numero dei feriti è di almeno 13 persone. Lo riporta The Times of Israel citando fonti mediche. Una ragazza di 17 anni è in gravi condizioni.
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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. LEGGI QUI
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Gli Stati Uniti hanno annunciato l’approvazione della vendita di oltre 3 miliardi di dollari in munizioni, bulldozer e attrezzature correlate a Israele. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha firmato la vendita di 2,04 miliardi di dollari in corpi di bombe e testate, altri 675,7 milioni di dollari in altri corpi di bombe e kit di guida e 295 milioni di dollari in bulldozer e relative attrezzature, ha annunciato la US Defense Security Cooperation Agency.
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
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Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, a capo di una delle due potenze nucleari europee insieme al Regno Unito, ha affermato oggi di essere pronto ad \”aprire la discussione\” sulla deterrenza nucleare europea, a seguito di una richiesta in tal senso del futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz. \”Se i nostri colleghi vogliono muoversi verso una maggiore autonomia e capacità di deterrenza, allora dovremo aprire questa discussione molto strategica. Ha componenti molto sensibili e molto riservate, ma sono disponibile ad aprire questa discussione\”, ha dichiarato Macron in un’intervista ai canali portoghesi Rtp1 e Rtp3.
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La sezione israeliana dell’Ong Physicians for Human Rights (Phri) ha denunciato una diffusa politica di maltrattamenti nei confronti degli operatori sanitari palestinesi di Gaza detenuti da Israele. In un rapporto, l’Ong afferma che più di 250 medici, infermieri e altri operatori sanitari palestinesi sono stati arrestati nella Striscia di Gaza da Israele dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre 2023. Più di 180 sono ancora detenuti in centri di detenzione gestiti dall’esercito israeliano, aggiunge il rapporto. \”I detenuti sono sottoposti ad abusi fisici, psicologici e sessuali, oltre che a fame e negligenza medica, il che equivale a tortura\”, si legge nel rapporto, che denuncia una ‘politica profondamente radicata’. Interrogato sulle conclusioni del rapporto pubblicato mercoledì, il Servizio carcerario israeliano non ha ancora commentato. L’esercito \”agisce in conformità con il diritto internazionale e non arresta gli operatori sanitari a causa della loro professione in quanto tale\”, ha affermato un portavoce militare, aggiungendo che è stato accertato che alcuni degli operatori sanitari arrestati \”erano coinvolti in attività terroristiche\”, o addirittura \”erano membri dell’ala armata di Hamas mentre lavoravano in un istituto medico\”. Il rapporto, che si basa su una ventina di testimonianze raccolte in carcere, afferma che durante la detenzione il personale medico ha raccontato di essere stato picchiato, minacciato e costretto a firmare documenti in ebraico.
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Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIU’
“,”postId”:”1233d8b1-7a1b-4779-a7b0-860bed55eb47″},{“timestamp”:”2025-02-28T20:53:11.303Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T21:53:11+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sepoltura di massa in un villaggio libanese dopo ritiro Israele”,”content”:”
Più di 90 persone, tra cui 51 combattenti di Hezbollah e cinque bambini, uccise durante la guerra contro Israele, sono state seppellite nel villaggio di Aïtaroun, al confine meridionale. La loro sepoltura non ha potuto aver luogo prima, poiché le forze israeliane hanno ritirato la maggior parte delle loro truppe dai villaggi di confine solo dopo il 18 febbraio. Nella piazza del villaggio gravemente danneggiata, le bare sono state trasportate su quattro grandi camion, alcuni coperti con la bandiera di Hezbollah, altri con quella libanese e ornati di fiori. Attorno ai camion, donne in lutto, vestite di nero e singhiozzanti, mostravano foto di combattenti di Hezbollah o dell’ex leader del partito, Hassan Nasrallah, ucciso durante la guerra. Le bare sono state poi portate al cimitero del villaggio, dove sono state scavate 95 tombe, ciascuna contrassegnata da un numero. Tra le vittime ci sono 51 combattenti di Hezbollah, la maggior parte dei quali uccisi negli scontri, e 31 civili, tra cui 5 bambini e 16 donne, uccisi negli attacchi israeliani, oltre a \”13 morti naturali\” avvenute durante il loro spostamento, secondo il canale Telegram ufficiale del villaggio.
“,”postId”:”50193c0a-350e-48e0-8482-b05481c3f99e”},{“timestamp”:”2025-02-28T17:01:40.758Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T18:01:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu stasera riunisce governo su ostaggi “,”content”:”
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, terrà questa sera delle consultazioni con alti ministri e funzionari della Difesa in merito all’accordo sul cessate il fuoco e la presa degli ostaggi. Lo riporta il sito di notizie Walla.
“,”postId”:”2daa1b14-73be-431b-a5cf-9c79b43bbb1b”},{“timestamp”:”2025-02-28T15:19:23.582Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T16:19:23+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Allarme Unicef per grave povertà alimentare tra bimbi in Libano “,”content”:”
L’Unicef ha lanciato l’allarme per lo stato nutrizionale \”allarmante\” dei bambini in Libano, in particolare nella zona orientale, diversi mesi dopo la devastante guerra tra Hezbollah e Israele. Un cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre ha posto fine a più di un anno di conflitto tra il movimento filo-iraniano e Israele. Ma la guerra ha distrutto ampie fasce del Paese, in particolare i bastioni di Hezbollah a sud e nella valle della Bekaa a est, e più di 100.000 persone sono ancora sfollate, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. \”A Baalbek-Hermel, più della metà (51%) dei bambini sotto i due anni soffre di grave povertà alimentare\”, ha affermato l’Unicef in una dichiarazione. \”Nella Bekaa, il tasso era del 45%, un aumento drammatico rispetto al 28% del 2023\”, ha aggiunto. \”La guerra ha avuto un impatto scioccante sui bambini, influenzando quasi ogni aspetto della loro vita\”, ha affermato il rappresentante dell’Unicef in Libano, Akhil Iyer. L’agenzia ha detto che anche i bambini più grandi sono stati colpiti, affermando che il 49% di quelli sotto i 18 anni nell’area della Bekaa e il 34% di quelli nell’area di Baalbek-Hermel \”non avevano mangiato o avevano consumato un solo pasto il giorno prima che venisse condotto il sondaggio\”.
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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che l’Iran accoglie il messaggio lanciato ieri dal leader del Pkk, Abdullah Ocalan, che ha chiesto al suo gruppo di abbandonare le armi e di sciogliersi. \”La Repubblica islamica sostiene qualsiasi processo che porti alla fine del terrorismo e al rafforzamento della sicurezza nella vicina Turchia, esprimendo la speranza che tale processo abbia un impatto positivo sulla regione\”, ha detto Baghaei, come riferisce Irna, definendo l’appello di Ocalan come \”un passo importante verso la riduzione della violenza\”.
“,”postId”:”32148a2e-5ca4-43ba-b012-e92926d66fd5″},{“timestamp”:”2025-02-28T13:25:14.592Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T14:25:14+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas, no a estendere prima fase accordo”,”content”:”
Hamas sta fecendo muro alle pressioni di Israele affinché accetti un’estensione della prima fase dell’accordo di tregua. A quanto riferito dal Jerusalem Post, che cita l’agenzia Reuters, la delegazione israeliana giunta ieri al Cairo per il colloqui mediati da Egitto e Qatar ha proposto un prolungamento della prima fase di altri 42 giorni. Fonti della sicurezza egiziana hanno riferito che Hamas non ha mostrato alcuna apertura. \”Con la fine della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri, Hamas afferma il suo pieno impegno nell’attuazione di tutti i termini dell’accordo in tutte le sue fasi e dettagli\”, aveva chiarito già Hamas in un comunicato diffuso in mattinata. Hamas ha chiesto a Israele di \”impegnarsi\” e di passare \”immediatamente alla seconda fase, senza esitare o tergiversare\”.
“,”postId”:”021e6625-175e-4a26-8ea9-f4daa414b8e2″},{“timestamp”:”2025-02-28T12:55:01.830Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T13:55:01+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gallagher: \”Gaza è la casa dei palestinesi\””,”content”:”
Nonostante le devastazioni e le \”rovine in cui si trova\”, Gaza \”è la casa\” dei palestinesi che per \”generazioni sono nati e hanno vissuto lì\” e che in quella terra \”vogliono rimanere\”, per \”ricostruire\” le loro vite: \”non possiamo andare contro\” tutto ciò. Lo afferma mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, in una intervista alla rivista \”America\”, fondata dalla Compagnia di Gesù negli Stati Uniti, e rilanciata da Vatican News. Rispondendo a una domanda sulla proposta del presidente statunitense Donald Trump di reinsediare altrove i palestinesi della Striscia di Gaza, il presule ha ricordato come molti di essi o dei loro antenati più prossimi siano già stati \”costretti a lasciare\” le proprietà che avevano in altre parti della Terra Santa. \”Non è giusto dire – ha proseguito – che sono un problema\”. Sono \”persone\” e bisogna agire \”in modo rispettoso\” rispettando la loro \”dignità di esseri umani\”, senza mai dimenticare \”le enormi sofferenze che hanno subito e che stanno vivendo\”. Di fronte ad una proposta del genere \”si rimane senza parole\”, ha quindi dichiarato l’arcivescovo Gallagher. La posizione della Santa Sede, ha ribadito, rimane \”sempre la stessa\”: una soluzione a due Stati, uno israeliano e uno palestinese.
“,”postId”:”a4f4b37b-5ada-451f-b4b8-79fec3b406e5″},{“timestamp”:”2025-02-28T12:54:37.225Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T13:54:37+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, continuare con tre ostaggi liberi a settimana”,”content”:”
Due funzionari del governo israeliano hanno dichiarato che l’intenzione di Gerusalemme è di prolungare la prima fase dell’accordo con lo schema secondo cui Hamas rilascerebbe tre ostaggi ogni settimana in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. Lo riferisce Ynet citando Reuters.
“,”postId”:”75d6be79-4205-45c3-8d7e-18fcc99dca5f”},{“timestamp”:”2025-02-28T12:36:50.668Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T13:36:50+0100″,”altBackground”:false,”title”:” Idf: eliminato alto funzionario di Hezbollah”,”content”:”
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso un alto funzionario di Hezbollah, Mohammad Mahdi Ali Chahine, in un attacco effettuato ieri sera su Hermel. Secondo quanto pubblicato su X dal portavoce di lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, Chahine sarebbe stato \”coinvolto in transazioni per l’acquisto di armi al confine siriano-libanese da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco nel sud del Libano\”. Adraee precisa che l’obiettivo era anche \”uno dei principali membri dell’unità di Hezbollah, responsabile della regione libanese della Bekaa\”. Ieri, dopo aver sorvolato la valle della Bekaa a media quota, un drone israeliano ha sparato due missili contro un pick-up su una strada secondaria vicino alla Mezzaluna Rossa a Hermel. Secondo una prima valutazione del ministero della Salute pubblicata ieri sera, l’attacco – oltre a uccidere Chahine – ha ferito un’altra persona. Secondo le informazioni ottenute, l’uomo ferito è in condizioni critiche.
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\”Israele deve meglio proteggere i civili e le infrastrutture civili nelle sue operazioni militari nella parte Nord della Cisgiordania\”. A dirlo un portavoce del ministero degli affari esteri tedesco. Secono la fonte, i 40.000 profughi provocati dall’operazione Iron Wall, in corso ormai da cinque settimane, devono poter tornare alle loro case il prima possibile e \”i piani del governo israeliano di schierare l’esercito nel campo profughi di Jenin a tempo indeterminato sono inaccettabili\”. \”Secondo gli accordi di Oslo, Jenin è sotto la piena responsabilità dell’Autorità Nazionale Palestinese\”. Si sottolinea inoltre che: \”La continua presenza delle forze di sicurezza israeliane nel territorio palestinese mina gli sforzi dell’Anp di agire come legittimo rappresentante degli interessi palestinesi. Le azioni di Israele rafforzano le strutture di occupazione che devono essere smantellate, secondo il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024, e destabilizzano un contesto di sicurezza già estremamente fragile\”.
“,”postId”:”16d782aa-9035-41d5-92a3-1abb28edeca9″},{“timestamp”:”2025-02-28T11:59:00.917Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T12:59:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”L’Idf presenta indagini sul 7 ottobre al capo di stato maggiore”,”content”:”
I responsabili militari del Comando meridionale, del fronte interno, della divisione di Gaza e i rappresentanti dell’aeronautica e dell’intelligence hanno incontrato il Capo di stato maggiore Herzi Halevi hanno presentato i punti principali delle indagini sul 7 ottobre 2023. Alla presentazione hanno preso parte i rappresentati dei consigli, delle comunità e degli insediamenti al confine con Gaza.
“,”postId”:”38fa1fdf-d2f5-4c9d-aaea-237e760ca83b”},{“timestamp”:”2025-02-28T11:54:21.727Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-28T12:54:21+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Oms, a Gaza vaccinati 603 mila bambini contro la polio”,”content”:”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che nei giorni scorsi, in uno sforzo congiunto con ministero della Salute palestinese, l’Unicef e l’Unrwa, è riuscita a vaccinare 603 mila bambini contro la poliomielite nella Striscia di Gaza. È il terzo ciclo di vaccinazione antipolio che viene condotto a Gaza dopo che nei mesi scorsi le attività di sorveglianza avevano rilevato la circolazione del virus nell’ambiente. \”La campagna è stata condotta come parte degli sforzi di emergenza per porre fine a un’epidemia di poliovirus in corso e prevenire un’ulteriore diffusione nella Striscia di Gaza\”, dice l’Oms. Grazie al cessate il fuoco, l’ultimo ciclo di vaccinazioni ha consentito di raggiungere 40 mila bambini in più rispetto alle precedenti tornate di settembre e ottobre 2024. \”Questo round ha coinvolto 1.660 team vaccinali, 1.242 dei quali mobili, e ha schierato 1.242 mobilitatori sociali\”, continua l’Oms. \”Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, le famiglie hanno accolto con favore l’iniziativa e hanno portato i loro figli nei punti in cui potevano ricevere il vaccino\”.
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Il primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha dichiarato oggi che non ci sarà stabilità duratura in Libano senza un ritiro completo dell’esercito israeliano, ancora presente in alcune posizioni occupate in territorio libanese. Salam è in visita nel sud del Libano per la prima volta da quando ha assunto l’incarico di premier. Il suo governo ha ottenuto ieri la fiducia del parlamento e nella sua prima missione fuori della capitale si è rivolto a Tiro, 90 km a sud di Beirut, agli abitanti di alcune località della linea di demarcazione con Israele, completamente distrutte dall’esercito israeliano. Parlando con loro, durante un sit-in di fronte a una caserma militare, Salam ha ribadito \”l’impegno del governo a garantire un ritorno sicuro e dignitoso per gli abitanti\” dei villaggi distrutti dai bombardamenti. \”Non è solo una promessa, ma un impegno che io e il governo prendiamo\”, ha affermato Salam. Il premier ha detto che il governo sta mobilitando il sostegno arabo e internazionale affinché l’occupazione israeliana termini, poiché \”senza il ritiro completo non vi è vera stabilità\”.
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Sono iniziati al Cairo i negoziati tra Israele e Hamas sulla prossima fase del cessate il fuoco a Gaza. In seguito ai colloqui, Hamas ha rilasciato una dichiarazione affermando di essere impegnata ad attuare l’accordo “in tutte le sue fasi e in tutti i suoi dettagli”. “Invitiamo la comunità internazionale a esercitare pressione su Israele affinché rispetti pienamente l’accordo e a entrare immediatamente nella seconda fase, senza ritardi o elusioni”, ha aggiunto l’organizzazione fondamentalista.
Un “sospetto attacco terroristico” si è verificato nel nord di Israele. Il numero dei feriti è di almeno 13 persone. Lo riporta The Times of Israel citando fonti mediche. Una ragazza di 17 anni è in gravi condizioni.
Approfondimenti:
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Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. LEGGI QUI
Usa approvano la vendita di nuove armi a Israele per 3 miliardi
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’approvazione della vendita di oltre 3 miliardi di dollari in munizioni, bulldozer e attrezzature correlate a Israele. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha firmato la vendita di 2,04 miliardi di dollari in corpi di bombe e testate, altri 675,7 milioni di dollari in altri corpi di bombe e kit di guida e 295 milioni di dollari in bulldozer e relative attrezzature, ha annunciato la US Defense Security Cooperation Agency.
M.O, la situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
Macron: ‘Pronto ad aprire la discussione su deterrenza nucleare’
Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, a capo di una delle due potenze nucleari europee insieme al Regno Unito, ha affermato oggi di essere pronto ad “aprire la discussione” sulla deterrenza nucleare europea, a seguito di una richiesta in tal senso del futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz. “Se i nostri colleghi vogliono muoversi verso una maggiore autonomia e capacità di deterrenza, allora dovremo aprire questa discussione molto strategica. Ha componenti molto sensibili e molto riservate, ma sono disponibile ad aprire questa discussione”, ha dichiarato Macron in un’intervista ai canali portoghesi Rtp1 e Rtp3.
Ong denuncia abusi su operatori sanitari detenuti da Israele
La sezione israeliana dell’Ong Physicians for Human Rights (Phri) ha denunciato una diffusa politica di maltrattamenti nei confronti degli operatori sanitari palestinesi di Gaza detenuti da Israele. In un rapporto, l’Ong afferma che più di 250 medici, infermieri e altri operatori sanitari palestinesi sono stati arrestati nella Striscia di Gaza da Israele dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre 2023. Più di 180 sono ancora detenuti in centri di detenzione gestiti dall’esercito israeliano, aggiunge il rapporto. “I detenuti sono sottoposti ad abusi fisici, psicologici e sessuali, oltre che a fame e negligenza medica, il che equivale a tortura”, si legge nel rapporto, che denuncia una ‘politica profondamente radicata’. Interrogato sulle conclusioni del rapporto pubblicato mercoledì, il Servizio carcerario israeliano non ha ancora commentato. L’esercito “agisce in conformità con il diritto internazionale e non arresta gli operatori sanitari a causa della loro professione in quanto tale”, ha affermato un portavoce militare, aggiungendo che è stato accertato che alcuni degli operatori sanitari arrestati “erano coinvolti in attività terroristiche”, o addirittura “erano membri dell’ala armata di Hamas mentre lavoravano in un istituto medico”. Il rapporto, che si basa su una ventina di testimonianze raccolte in carcere, afferma che durante la detenzione il personale medico ha raccontato di essere stato picchiato, minacciato e costretto a firmare documenti in ebraico.
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIU’
Sepoltura di massa in un villaggio libanese dopo ritiro Israele
Più di 90 persone, tra cui 51 combattenti di Hezbollah e cinque bambini, uccise durante la guerra contro Israele, sono state seppellite nel villaggio di Aïtaroun, al confine meridionale. La loro sepoltura non ha potuto aver luogo prima, poiché le forze israeliane hanno ritirato la maggior parte delle loro truppe dai villaggi di confine solo dopo il 18 febbraio. Nella piazza del villaggio gravemente danneggiata, le bare sono state trasportate su quattro grandi camion, alcuni coperti con la bandiera di Hezbollah, altri con quella libanese e ornati di fiori. Attorno ai camion, donne in lutto, vestite di nero e singhiozzanti, mostravano foto di combattenti di Hezbollah o dell’ex leader del partito, Hassan Nasrallah, ucciso durante la guerra. Le bare sono state poi portate al cimitero del villaggio, dove sono state scavate 95 tombe, ciascuna contrassegnata da un numero. Tra le vittime ci sono 51 combattenti di Hezbollah, la maggior parte dei quali uccisi negli scontri, e 31 civili, tra cui 5 bambini e 16 donne, uccisi negli attacchi israeliani, oltre a “13 morti naturali” avvenute durante il loro spostamento, secondo il canale Telegram ufficiale del villaggio.
Netanyahu stasera riunisce governo su ostaggi
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, terrà questa sera delle consultazioni con alti ministri e funzionari della Difesa in merito all’accordo sul cessate il fuoco e la presa degli ostaggi. Lo riporta il sito di notizie Walla.
Allarme Unicef per grave povertà alimentare tra bimbi in Libano
L’Unicef ha lanciato l’allarme per lo stato nutrizionale “allarmante” dei bambini in Libano, in particolare nella zona orientale, diversi mesi dopo la devastante guerra tra Hezbollah e Israele. Un cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre ha posto fine a più di un anno di conflitto tra il movimento filo-iraniano e Israele. Ma la guerra ha distrutto ampie fasce del Paese, in particolare i bastioni di Hezbollah a sud e nella valle della Bekaa a est, e più di 100.000 persone sono ancora sfollate, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. “A Baalbek-Hermel, più della metà (51%) dei bambini sotto i due anni soffre di grave povertà alimentare”, ha affermato l’Unicef in una dichiarazione. “Nella Bekaa, il tasso era del 45%, un aumento drammatico rispetto al 28% del 2023”, ha aggiunto. “La guerra ha avuto un impatto scioccante sui bambini, influenzando quasi ogni aspetto della loro vita”, ha affermato il rappresentante dell’Unicef in Libano, Akhil Iyer. L’agenzia ha detto che anche i bambini più grandi sono stati colpiti, affermando che il 49% di quelli sotto i 18 anni nell’area della Bekaa e il 34% di quelli nell’area di Baalbek-Hermel “non avevano mangiato o avevano consumato un solo pasto il giorno prima che venisse condotto il sondaggio”.
L’Iran accoglie l’appello di Ocalan sullo scioglimento del Pkk
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che l’Iran accoglie il messaggio lanciato ieri dal leader del Pkk, Abdullah Ocalan, che ha chiesto al suo gruppo di abbandonare le armi e di sciogliersi. “La Repubblica islamica sostiene qualsiasi processo che porti alla fine del terrorismo e al rafforzamento della sicurezza nella vicina Turchia, esprimendo la speranza che tale processo abbia un impatto positivo sulla regione”, ha detto Baghaei, come riferisce Irna, definendo l’appello di Ocalan come “un passo importante verso la riduzione della violenza”.
Hamas, no a estendere prima fase accordo
Hamas sta fecendo muro alle pressioni di Israele affinché accetti un’estensione della prima fase dell’accordo di tregua. A quanto riferito dal Jerusalem Post, che cita l’agenzia Reuters, la delegazione israeliana giunta ieri al Cairo per il colloqui mediati da Egitto e Qatar ha proposto un prolungamento della prima fase di altri 42 giorni. Fonti della sicurezza egiziana hanno riferito che Hamas non ha mostrato alcuna apertura. “Con la fine della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri, Hamas afferma il suo pieno impegno nell’attuazione di tutti i termini dell’accordo in tutte le sue fasi e dettagli”, aveva chiarito già Hamas in un comunicato diffuso in mattinata. Hamas ha chiesto a Israele di “impegnarsi” e di passare “immediatamente alla seconda fase, senza esitare o tergiversare”.
Gallagher: “Gaza è la casa dei palestinesi”
Nonostante le devastazioni e le “rovine in cui si trova”, Gaza “è la casa” dei palestinesi che per “generazioni sono nati e hanno vissuto lì” e che in quella terra “vogliono rimanere”, per “ricostruire” le loro vite: “non possiamo andare contro” tutto ciò. Lo afferma mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, in una intervista alla rivista “America”, fondata dalla Compagnia di Gesù negli Stati Uniti, e rilanciata da Vatican News. Rispondendo a una domanda sulla proposta del presidente statunitense Donald Trump di reinsediare altrove i palestinesi della Striscia di Gaza, il presule ha ricordato come molti di essi o dei loro antenati più prossimi siano già stati “costretti a lasciare” le proprietà che avevano in altre parti della Terra Santa. “Non è giusto dire – ha proseguito – che sono un problema”. Sono “persone” e bisogna agire “in modo rispettoso” rispettando la loro “dignità di esseri umani”, senza mai dimenticare “le enormi sofferenze che hanno subito e che stanno vivendo”. Di fronte ad una proposta del genere “si rimane senza parole”, ha quindi dichiarato l’arcivescovo Gallagher. La posizione della Santa Sede, ha ribadito, rimane “sempre la stessa”: una soluzione a due Stati, uno israeliano e uno palestinese.
Israele, continuare con tre ostaggi liberi a settimana
Due funzionari del governo israeliano hanno dichiarato che l’intenzione di Gerusalemme è di prolungare la prima fase dell’accordo con lo schema secondo cui Hamas rilascerebbe tre ostaggi ogni settimana in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. Lo riferisce Ynet citando Reuters.
Idf: eliminato alto funzionario di Hezbollah
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso un alto funzionario di Hezbollah, Mohammad Mahdi Ali Chahine, in un attacco effettuato ieri sera su Hermel. Secondo quanto pubblicato su X dal portavoce di lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, Chahine sarebbe stato “coinvolto in transazioni per l’acquisto di armi al confine siriano-libanese da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco nel sud del Libano”. Adraee precisa che l’obiettivo era anche “uno dei principali membri dell’unità di Hezbollah, responsabile della regione libanese della Bekaa”. Ieri, dopo aver sorvolato la valle della Bekaa a media quota, un drone israeliano ha sparato due missili contro un pick-up su una strada secondaria vicino alla Mezzaluna Rossa a Hermel. Secondo una prima valutazione del ministero della Salute pubblicata ieri sera, l’attacco – oltre a uccidere Chahine – ha ferito un’altra persona. Secondo le informazioni ottenute, l’uomo ferito è in condizioni critiche.
Germania: “Israele protegga i civili in Cisgiordania”
“Israele deve meglio proteggere i civili e le infrastrutture civili nelle sue operazioni militari nella parte Nord della Cisgiordania”. A dirlo un portavoce del ministero degli affari esteri tedesco. Secono la fonte, i 40.000 profughi provocati dall’operazione Iron Wall, in corso ormai da cinque settimane, devono poter tornare alle loro case il prima possibile e “i piani del governo israeliano di schierare l’esercito nel campo profughi di Jenin a tempo indeterminato sono inaccettabili”. “Secondo gli accordi di Oslo, Jenin è sotto la piena responsabilità dell’Autorità Nazionale Palestinese”. Si sottolinea inoltre che: “La continua presenza delle forze di sicurezza israeliane nel territorio palestinese mina gli sforzi dell’Anp di agire come legittimo rappresentante degli interessi palestinesi. Le azioni di Israele rafforzano le strutture di occupazione che devono essere smantellate, secondo il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024, e destabilizzano un contesto di sicurezza già estremamente fragile”.
L’Idf presenta indagini sul 7 ottobre al capo di stato maggiore
I responsabili militari del Comando meridionale, del fronte interno, della divisione di Gaza e i rappresentanti dell’aeronautica e dell’intelligence hanno incontrato il Capo di stato maggiore Herzi Halevi hanno presentato i punti principali delle indagini sul 7 ottobre 2023. Alla presentazione hanno preso parte i rappresentati dei consigli, delle comunità e degli insediamenti al confine con Gaza.
Oms, a Gaza vaccinati 603 mila bambini contro la polio
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che nei giorni scorsi, in uno sforzo congiunto con ministero della Salute palestinese, l’Unicef e l’Unrwa, è riuscita a vaccinare 603 mila bambini contro la poliomielite nella Striscia di Gaza. È il terzo ciclo di vaccinazione antipolio che viene condotto a Gaza dopo che nei mesi scorsi le attività di sorveglianza avevano rilevato la circolazione del virus nell’ambiente. “La campagna è stata condotta come parte degli sforzi di emergenza per porre fine a un’epidemia di poliovirus in corso e prevenire un’ulteriore diffusione nella Striscia di Gaza”, dice l’Oms. Grazie al cessate il fuoco, l’ultimo ciclo di vaccinazioni ha consentito di raggiungere 40 mila bambini in più rispetto alle precedenti tornate di settembre e ottobre 2024. “Questo round ha coinvolto 1.660 team vaccinali, 1.242 dei quali mobili, e ha schierato 1.242 mobilitatori sociali”, continua l’Oms. “Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, le famiglie hanno accolto con favore l’iniziativa e hanno portato i loro figli nei punti in cui potevano ricevere il vaccino”.
Libano, premier Salam in visita nel sud disastrato
Il primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha dichiarato oggi che non ci sarà stabilità duratura in Libano senza un ritiro completo dell’esercito israeliano, ancora presente in alcune posizioni occupate in territorio libanese. Salam è in visita nel sud del Libano per la prima volta da quando ha assunto l’incarico di premier. Il suo governo ha ottenuto ieri la fiducia del parlamento e nella sua prima missione fuori della capitale si è rivolto a Tiro, 90 km a sud di Beirut, agli abitanti di alcune località della linea di demarcazione con Israele, completamente distrutte dall’esercito israeliano. Parlando con loro, durante un sit-in di fronte a una caserma militare, Salam ha ribadito “l’impegno del governo a garantire un ritorno sicuro e dignitoso per gli abitanti” dei villaggi distrutti dai bombardamenti. “Non è solo una promessa, ma un impegno che io e il governo prendiamo”, ha affermato Salam. Il premier ha detto che il governo sta mobilitando il sostegno arabo e internazionale affinché l’occupazione israeliana termini, poiché “senza il ritiro completo non vi è vera stabilità”.
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