Opinioni | L’eroe antimafia Pio La Torre e lo scandalo fasullo

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Si chiama «Finestra di Overton» ed è stata così definita da un giovane sociologo americano, morto a 43 anni. Joseph Overton aveva dimostrato, in sostanza, come idee inaccettabili possano, in certi tempi della vicenda umana, progressivamente diventare normali, naturali, legali. Overton voleva dire che ogni fase della storia è rappresentata da una finestra dalla quale si possono scorgere le proposte che appaiono razionali, praticabili. Fuori da quel passaggio esiste invece il mondo dell’inaccettabile.
Ma la finestra non è statica, si muove e scopre, progressivamente legittimandoli, i panorami che fino a ieri sembravano impensabili. In positivo si potrebbe citare il proibizionismo, il divieto per neri o ebrei di vivere in pienezza di diritti, la possibilità per le donne di votare o decidere della propria maternità. Ma la finestra non si sposta per volere di dio o per caso. È influenzata dallo spirito del tempo e dunque suscettibile anche di repentine variazioni. Nella sua newsletter Ellissi, Valerio Bassan, giornalista che si occupa di innovazione, ha riportato una lucida citazione di una analista, Natalia Antelava: «Questa normalizzazione sistematica dell’estremo è un principio fondamentale del manuale autoritario: una strategia calcolata per espandere gradualmente ciò che la società tollera, centimetro dopo centimetro, controversia dopo controversia. L’obiettivo non è solo quello di superare i limiti, ma di esaurire la resistenza, di far sembrare l’inimmaginabile non solo possibile, ma inevitabile».

«La normalizzazione sistematica dell’estremo» spiega l’incredibile filmato su Gaza, un delirio in piena regola, l’affermazione che gli immigrati mangiano i gatti, il lancio del proprio bitcoin nel giorno dell’insediamento alla Casa Bianca, la motosega di Milei o il ripristino da lui deciso delle parole «idiota», «imbecille» e «ritardato» per definire le persone disabili. Ma ne fanno parte, anche in modo più sinistro, il saluto romano di Musk e Bannon, l’espressione «deportazione di massa», il sostegno dalla Casa Bianca ai neonazisti tedeschi fino al punto che il nuovo vicepresidente arrivato a Monaco decide di incontrare l’AfD e non i vertici istituzionali. Fino a ieri tutto impensabile, come gli show di Musk nello Studio Ovale. Ma la finestra di Overton si sposta, e come successe negli anni Trenta del secolo scorso, l’impensabile diventa regola, norma assoluta.




















































In Italia la tendenza è più al grottesco. Si va dall’affermazione che l’acqua farebbe male, al piccolo e umoristico incidente in cui sono incorsi, a catena, esponenti della Lega a proposito di un libro scritto dal Professor Clementi e da me sulla Costituzione. Non ho risposto subito perché pensavo fosse una tale follia che prima o poi qualcuno avrebbe chiesto scusa.
In sostanza il libro è stato accusato di propagandare le teorie gender tra i ragazzi perché racconta la storia di un ragazzo che camminava con le scarpe da donna. Scandalo! Siccome molti parlano e pochi leggono, riporto il brano incriminato: «Di passi il piccolo Pio doveva farne tanti, al mattino. La scuola era lontana da casa, sperduta nella campagna che circondava Palermo. Ogni giorno Pio si svegliava prima dell’alba insieme a suo padre, mungeva l’unica mucca di cui la famiglia disponeva e, dopo aver bevuto un po’ di quel latte ancora caldo, si metteva in cammino. Con la pioggia, con il sole cocente, con il vento che arrivava dal mare. Lui camminava, camminava. E intanto ripassava nella testa la matematica, la storia, la geografia… Tanto camminava che gli si consumarono le scarpe, le uniche che aveva. Sua zia allora gli regalò le sue. Erano vecchie, sbrindellate e soprattutto avevano i tacchi. Ma per il piccolo Pio la scuola era più importante di tutto».

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Questa è la storia vera, da bambino figlio di braccianti, di Pio La Torre, mio amico, che fu ucciso dalla mafia nel 1982 perché aveva fatto approvare la legge sulla associazione di stampo mafioso e la confisca dei beni illegittimamente acquisiti.
Un deputato della Lega ha confuso la vicenda di Pio, che per poter andare a scuola metteva le uniche scarpe che aveva, per una storia di «bimbi che indossano tacchi». Che dire?
Poi se l’è presa con il fatto che nel libro si parli di «bimbi partigiani e di bimbi giunti in Italia con i barconi». Ma in quel caso il problema non è un libro, ma la Costituzione e i suoi principi.

Come diceva Antoine de Saint Exupèry: «I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta».

28 febbraio 2025



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Source link