Grandi eventi, a Lecce fondi doppi rispetto a Bari. «Da Parco Gondar ai Negramaro, il Salento premiato dalla Regione»

Organizzare «grandi eventi» è più facile se sei un operatore della provincia di Lecce. Perché hai la possibilità di usufruire di più del doppio delle risorse di Bari (quest’ultima ha una popolazione che a livello numerico è più del doppio del Salento). La caratteristica, tutta in salsa turistica, arriva dalle ripartizioni economiche di Pugliapromozione, l’agenzia della Regione guidata dal direttore generale Luca Scandale.

In occasione della determina di affidamento per la «Btm-Business Tourism Management-Sustainable and Green Responsible Tourism 2.0» (da 200 mila euro alla società del salentino Nevio D’arpa) è stata riepilogata la lista delle convenzioni pluriennali nell’ambito dei grandi eventi «caratterizzati da elevata capacità attrattiva». E proprio alla Btm, appena terminata, è intervenuto l’assessore al Turismo Gianfranco Lopane (che tempo fa ha ospitato nel suo hotel di Matera il meeting itinerante «Interazioni»-Btm): «La manifestazione di anno in anno è diventata una realtà nel settore fieristico del turismo dove i panel sono stati di grandissima qualità, il confronto è stato assolutamente significativo fra parte pubblica e privata e gli operatori hanno avuto modo di consolidare i loro scambicommerciali con i buyer».

Ma cosa c’è in elenco? Si va dal Radio Norba Battiti Live (976 mila euro) e al parco Gondar di Gallipoli (250 mila euro) fino al concerto dei Negramaro-N20 Back Home (100 mila euro) e al Red Bull Cliff Diving di Polignano a Mare (400 mila euro). Ma non solo. Eventi di «forte richiamo turistico» sono il mercatino del gusto di Maglie (finanziamento di 100 mila euro), la festa della Municheddha di Cannole (50 mila euro), il Fish anda Gin festival di San Donato di Lecce (30 mila euro), la Castro Legend Cup (97.500 euro), il Nature festival di Gallipoli (40 mila euro), il Foodexp di Lecce (50 mila euro) e il Pala Summer-Energy in Freedom di Lecce (150 mila euro). 

Il tutto per complessivi trenta eventi, pochi dei quali organizzati fuori dall’ambito salentino, che nelle intenzioni di Pugliapromozione (e del comitato tecnico responsabile di valutare le alternative) rappresentano tutte un catalizzatore di attività volta a coccolare i viaggiatori che sbarcano in Puglia. Anzi per essere precisi è la determina a chiarire che sono iniziative «caratterizzate da elevata capacità attrattiva con cui realizzare attività di comunicazione utili a promuovere la destinazione Puglia come meta di viaggio, attraverso un opportuno media mix, inteso come combinazione di mezzi tradizionali e digitali, per veicolare le campagne di comunicazione, al fine di diversificare i flussi in bassa stagione, auspicare una maggiore internazionalizzazione e una crescita sostenibile del territorio».

Tuttavia, l’aspetto più evidente è la suddivisione territoriale delle risorse assegnate anche se alcuni appuntamenti sono dislocati su più aree. Fanno capo a Bari realtà che sono nell’organizzazione di sette eventi per una spesa a carico del pubblico di oltre un milione. Questo a fronte di 18 appuntamenti di operatori della provincia di Lecce che chiudono il conto con oltre 2,1 milioni.
Nell’area di Brindisi figura un solo evento, pari a 100 mila euro, mentre nella Bat ce ne sono due a un prezzo di 90 mila euro. Va peggio per la provincia di Taranto che «incassa» solamente 40 mila euro. Il fanalino di coda? È Foggia con 25 mila euro.

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