Red carpet degli Oscar: ecco cosa fare e non fare in tema fashion

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Tutte, o quasi, sognano di indossare abiti da sera come quelli che sfilano a Hollywood per la notte degli Oscar. Un evento capitale della cinematografia dal grande risvolto fashion, se si pensa che alcuni look rimangono memorabili a distanza di trenta, a volte cinquant’anni, se non ancora più in là nel tempo. Giunti alla 97esima edizione, infatti, gli Academy Awards raccontano la couture dell’ultimo secolo, una fetta importante di storia della moda contemporanea.
Non tutti gli outfit, però, si fanno ricordare in senso positivo. La scelta di vestiti e accessori, per sfilare sul tappeto rosso prima e sul palco poi, non può basarsi esclusivamente su guizzi e gusti delle celebrità. Gli stylist più saggi lo sanno, per evitare scivoloni di stile occorre tenere a mente alcune fondamentali accortezze.

Vintage e formalità, le regole di dress code degli Oscar

Per i primi quarant’anni dei più illustri premi del cinema, il dress code richiesto agli ospiti era il white tie, che corrispondeva al più alto grado di formalità. In sostanza, gli uomini dovevano portare il frac e le donne abiti da sera con gonna a corolla o colonna, purché lunghi fino ai piedi. I guanti erano prescritti per entrambi i sessi. Nel 1969, il codice vestimentario si alleggerisce con il passaggio al black tie. Merito del coreografo di Broadway Gower Champion, incaricato all’epoca di produrre lo show. Per gli attori significava passare allo smoking, mentre per le attrici la lunghezza della gonna poteva fermarsi a metà polpaccio. Ma come funziona oggi? Il dress code continua ad essere formale e gli invitati rispettano di buon grado l’usanza di indossare tuxedo, abiti lunghi fino al pavimento, se possibile con strascico, e dare il massimo della propria eleganza. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, inoltre, ha una sua Sustainability Style Guide, che incoraggia gli ospiti a preferire outfit vintage, prestati, riciclati o reinventati con un’operazione intelligente di upcycling. Vietato, quindi, copiare dal passato? Al contrario, vivamente raccomandato.

Angelina Jolie agli Academy Awards nel 2004. Lo stesso abito dello stilista newyorkese Marc Bouwer è stato portato l’anno scorso da Sydney Sweeney all’after-party 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Carey Mulligan, nel 2024, ha indossato un abito Balenciaga che replicava un modello della maison del 1951

Carey Mulligan, nel 2024, ha indossato un abito Balenciaga che replicava un modello della maison del 1951 

Ma vediamo fino a che punto è concesso osare alle star desiderose di farsi notare sulla passerella più osservata del pianeta.

Un tocco di sfrontatezza, approvato

Gli oblò sulla schiena o i tagli cut out, diffusi con parsimonia sul corpo, sono ormai piuttosto sdoganati sull’abito da sera femminile. In occasioni formali come gli Oscar, la nudità suona invece più ardita in un look maschile. La buona notizia è che alcuni idoli giovani, con il coraggio di Timothée Chalamet, stanno contribuendo a cambiare il corso della moda. Soprattutto, dimostrano che quando si ha stile, tutto è possibile, anche ’dimenticare’ la camicia.

Timothée Chalamet agli Oscar nel 2022

Timothée Chalamet agli Oscar nel 2022 

L’accumulo, azzardato

Il famoso effetto too much è dietro l’angolo anche per i fashionisti più esperti. Il gioco delle sovrapposizioni (di tessuti, di motivi, di accessori, di spacchi…) può essere divertente per chi disegna un look, ma non avere la stessa resa per lo spettatore. Meglio optare per tagli leggeri e lineari, spesso i più raffinati e capaci di mettere in risalto la figura. Nel caso del look in foto di Billie Eilish, troppo nero e troppe balze appesantiscono la silhouette.

Billie Eilish ai 94esimi Academy Awards

Billie Eilish ai 94esimi Academy Awards 

Tacchi iperbolici e gonne pompose, sconsigliati

L’emozione può tirare brutti scherzi ed è uno dei fattori incisivi, nello studio dell’outfit per la notte degli Oscar. Ci sono, poi, le caratteristiche strutturali di ciò che si indossa: tacchi a spillo iperbolici e gonne a sbuffo possono far perdere l’equilibrio o inciampare. E se l’esempio più lampante risale al 2013, quando Jennifer Lawrence si è accasciata sugli scalini che la conducevano sul palco, nel suo momento di gloria, un pensiero va anche al capitombolo dell’anno scorso di Liza Koshy, sul red carpet. A rendere meno amara la caduta ci sono solo le cronache del giorno dopo, di cui la vittima dell’outfit è assoluta protagonista. Come si dice, purché se ne parli.

Jennifer Lawrence agli Oscar del 2013. Fin dall'arrivo al Dolby Theatre aveva avuto bisogno di assistenza per la sua gonna impegnativa

Jennifer Lawrence agli Oscar del 2013. Fin dall’arrivo al Dolby Theatre aveva avuto bisogno di assistenza per la sua gonna impegnativa 

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Ispirazione Old Hollywood, sempre una buona idea

La mente va a Marilyn Monroe e all’epoca dorata che ha reso l’industria del cinema americano la più grandiosa. Gli anni Cinquanta che hanno consacrato il connubio tra settima arte e alta moda. La cerimonia degli Academy Awards è depositaria di questa eredità: il richiamo alla Old Hollywood, che passi dalle acconciature al taglio degli abiti fino ai gioielli, regala un pizzico di magia e un’aria di solennità all’insieme.

il bob dalle note rétro di Zendaya agli Oscar del 2024

il bob dalle note rétro di Zendaya agli Oscar del 2024 

Look fiabeschi

Anche gli outfit più rock hanno un dettaglio principesco, sul red carpet degli Oscar. Pensiamo a Florence Pugh, musa della moda Valentino by Pierpaolo Piccioli: nel 2023, dalla cerimonia delle statuette fino all’after-party, dal mini dress con gambe scoperte al completo pantalone bra, delle nuvole di taffetà avvolgevano i capi più osé. Un mix riuscitissimo tra look trendy e fiabeschi, moda di ieri e di oggi.

Florence Pugh all'after-party degli Oscar 2023

Florence Pugh all’after-party degli Oscar 2023 

Gioielli, è il momento di splendere

Non c’è bagliore che interferisca con i flash dei fotografi, il tappeto rosso degli Oscar è terreno di sfida non solo all’abito più scenografico ma anche alle parure più mozzafiato. Tanto più che le maison di alta gioielleria le danno generalmente in prestito alle celebrità. La ‘battaglia’ si fa a colpi di diamanti e gemme rare, su collier, pendenti, bracciali, solitari. “Per gli Oscar, funziona essenzialmente così: go big or go home, fare le cose in grande o andare a casa”, ha dichiarato all’agenzia Reuters Sally Morrison, a capo del dipartimento brillanti americano del gruppo De Beers.

Una statuaria Cara Delevingne agli Oscar del 2023

Una statuaria Cara Delevingne agli Oscar del 2023 

Una delle interpretazioni più classiche e indimenticabili di look principesco: Gwyneth Paltrow agli Oscar del 1999

Una delle interpretazioni più classiche e indimenticabili di look principesco: Gwyneth Paltrow agli Oscar del 1999 

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