La Macedonia del Nord accetta l’accordo sui sussidi alla pesca del WTO

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Il 28 febbraio, la Macedonia del Nord ha ufficialmente accettato l’Accordo sui Sussidi alla Pesca, segnando una pietra miliare nella sua adesione a uno degli impegni globali più significativi per la sostenibilità delle risorse marine. Burim Bilali, rappresentante permanente facente funzione della Macedonia del Nord, ha presentato lo strumento di accettazione dell’accordo al Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), Ngozi Okonjo-Iweala. Quest’ultimo ha definito l’accettazione del paese, seppur privo di sbocco sul mare, come un segno chiaro del suo impegno per il commercio multilaterale e la sostenibilità.

“Nonostante la Macedonia del Nord non abbia un accesso diretto agli oceani, questa accettazione dimostra l’impegno del paese nei confronti della gestione responsabile delle risorse ittiche, della sostenibilità degli oceani e della sicurezza alimentare”, ha dichiarato Okonjo-Iweala. Queste parole riflettono il crescente riconoscimento globale dell’importanza di tutelare gli oceani e le risorse marine, aspetti centrali della Blue Economy, che mira a coniugare la crescita economica con la protezione ambientale.

L’Accordo sui Sussidi alla Pesca è stato creato per affrontare una delle principali minacce per gli oceani: la pesca eccessiva, alimentata da sovvenzioni che incentivano pratiche dannose. Con l’adesione della Macedonia del Nord, il numero di membri WTO che hanno accettato l’accordo sale a 91, ma sono necessarie altre venti adesioni per permettere l’entrata in vigore dell’intesa.

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La Blue Economy, che si fonda sulla gestione sostenibile degli oceani e delle risorse marine, rappresenta un’opportunità economica vitale per i paesi di tutto il mondo. La pesca, una delle attività più impattanti sull’ambiente marino, è al centro di questo paradigma economico. L’accordo sui sussidi mira a ridurre i finanziamenti che sostengono la pesca eccessiva, una delle cause principali del declino delle risorse ittiche globali. I sussidi dannosi non solo minano la biodiversità marina, ma minacciano anche la sicurezza alimentare di milioni di persone che dipendono dalla pesca come fonte primaria di nutrimento.

Con l’introduzione dell’accordo, i paesi firmatari si impegnano a ridurre o eliminare i sussidi che alimentano la pesca non sostenibile, favorendo invece pratiche che contribuiscano alla conservazione degli ecosistemi marini e alla sicurezza alimentare globale. L’entrata in vigore dell’accordo, che richiede l’approvazione di due terzi dei membri del WTO, avrà dunque un impatto diretto sulla Blue Economy, promuovendo l’equilibrio tra l’attività economica legata al mare e la protezione dell’ambiente.

Burim Bilali, rappresentante della Macedonia del Nord, ha dichiarato: “Aderendo a questo accordo, la Macedonia del Nord ribadisce il suo impegno nella conservazione delle risorse marine e nella lotta contro i sussidi dannosi che contribuiscono alla pesca eccessiva”. Le sue parole sono un chiaro invito a un cambiamento nelle politiche globali di pesca, che dovrebbero abbracciare la sostenibilità come principio guida.

Il sostegno della Macedonia del Nord all’Accordo sui Sussidi alla Pesca rappresenta un importante segnale a livello globale, dimostrando che anche i paesi senza sbocco sul mare riconoscono l’importanza della conservazione marina e dell’adozione di politiche sostenibili. Con il crescente numero di adesioni, l’Accordo ha il potenziale per diventare un pilastro fondamentale della governance globale delle risorse marine.

Anche se l’accordo è ancora in fase di ratifica, l’accettazione della Macedonia del Nord fornisce un ulteriore slancio verso il suo ingresso in vigore, previsto quando due terzi dei membri del WTO avranno formalmente accettato l’intesa. Con l’adesione di più paesi, l’Accordo sui Sussidi alla Pesca potrebbe finalmente segnare un cambiamento fondamentale nel modo in cui le risorse marine vengono gestite, promuovendo una Blue Economy più inclusiva e sostenibile per le generazioni future.

In sintesi, la decisione della Macedonia del Nord non è solo un passo importante per il paese, ma anche un contributo significativo a un movimento globale verso oceani più sani e risorse marine più sostenibili, che sono essenziali per garantire la sicurezza alimentare e la prosperità economica di tutto il pianeta.



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