La rete di potere degli zingarettiani che ancora dettano legge a Roma

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Nonostante l’ex governatore del Lazio sia lontano a fare l’europarlamentare, i suoi (ex) fedelissimi continuano a contare parecchio nella Capitale, grazie alla regia di Foschi. Orneli alla società Risorse per Roma, l’ex assessora Pugliese a Zètema. E soprattutto Valeriani e Carocci a dare battaglia sui cinema. L’amichettismo piddino funziona sempre.

La rete di potere degli zingarettiani che ancora dettano legge a Roma

Tra le tante correnti del Partito democratico diviso ormai in mille rivoli ce n’è una ancora molto presente a Roma, di cui però si parla poco e che si fa fatica a rintracciare nel suo insieme: gli zingarettiani. L’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti è ormai lontano, tra Strasburgo e Bruxelles, visto nel 2024 è stato eletto europarlamentare. Appare poco, ma in realtà il suo gruppo di (in alcuni casi ex) fedelissimi, lo zoccolo duro rimasto con lui in Regione fino alla fine del suo mandato, conta parecchio grazie soprattutto a Enzo Foschi, segretario del Pd romano che tutela gli uomini e le donne dell’ex presidente sia in Comune sia nelle partecipate.

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Enzo Foschi, segretario del Pd romano, con Elly Schlein (foto Imagoeconomica).

Orneli, amministratore delegato di Risorse per Roma

Proviamo a elencarli, questi nomi che compongono questa rete di potere politico. Paolo Orneli (i cui rapporti con “Zinga”, a onor del vero, si sono ormai parecchio raffreddati), ex assessore allo Sviluppo economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-up e Innovazione della Regione Lazio, è diventato amministratore delegato di Risorse per Roma, società in house di Roma Capitale che si occupa di condoni edilizi e alienazione del patrimonio capitolino. Una realtà poco conosciuta, ma molto ramificata: per esempio, tra le tante attività, collabora col Comune anche alle gare pubbliche per la concessione balneari di Ostia. Orneli ha preso il posto del “fumantino” Albino Ruberti, diventato capo segreteria del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

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Paolo Orneli (foto Imagoeconomica).

Pugliese, l’ex assessora diventata dirigente a Zètema

C’è poi Giovanna Pugliese, ex assessora al Turismo e alle Pari opportunità della Regione Lazio, diventata responsabile dei progetti speciali e dirigente a Zètema, società partecipata al 100 per cento da Roma Capitale e che opera nel settore della cultura. Pugliese lavora facendo la spola tra il Comune e la Regione, dove quando svolgeva la funzione di “semplice” responsabile cinema (prima di diventare assessora) aveva anche un ufficio, nonostante fosse in organico a Zètema.

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Giovanna Pugliese (foto Imagoeconomica).

Cocco, uomo forte dell’Auditorium Parco della Musica

Altro profilo chiave è quello di Andrea Cocco, ex vice capo di gabinetto della Regione, un altro che nel tempo si è allontanato da Zingaretti: ora è l’uomo forte dell’Auditorium Parco della Musica, si occupa di cerimoniale ma è considerato da tutti il “vero” amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma. Colui che dà le carte insomma, il deus ex machina di questo nuovo corso, presente nei tavoli istituzionali grazie a un sottobosco trasversale di segreterie, funzionari e collaboratori ancora attivi nei gangli delle partecipate del Comune, della Regione Lazio e dei Municipi.

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Andrea Cocco e Nicola Zingaretti.

Valeriani, pronto a fare battaglia sul tema caldo dei cinema

Passiamo a Massimiliano Valeriani, ex assessore all’Urbanistica e ai Rifiuti ai tempi della giunta Zingaretti: piazzato come responsabile del Forum nazione del Pd sulla casa, oggi è consigliere d’opposizione in Regione ed è pronto a fare battaglia sui temi dell’urbanistica e dei cambi di destinazione d’uso dei cinema, tema caldo e portato avanti con appelli altisonanti dal “reuccio” della Fondazione Piccolo America Valerio Carocci, noto ai più per aver preso a calci la porta del Campidoglio lo scorso anno ottenendo così 250 mila euro grazie a una misura straordinaria per la sua arena cinematografica che versava in una situazione d’emergenza. Fondi non solo ottenuti nel 2024, ma che riavrà anche nel 2025, in barba ai tanti che partecipano ai bandi comunali per pochi spicci.

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Massimiliano Valeriani (foto Imagoeconomica).

Carocci continua a ottenere promesse e assegnazioni

Tra un appello e l’altro per salvare le sale in città, Carocci – mentre si inneggiano barricate contro il presidente Francesco Rocca reo di voler cambiare la legge urbanistica sui cinema in modo tale che si tenga conto non solo della tutela, ma anche delle condizioni di mercato – nel silenzio e grazie al supporto dei suoi sponsor politici ha ottenuto la promessa dal Comune per l’assegnazione da parte del patrimonio e dell’assessore Tobia Zevi delle aule adiacenti al cinema Troisi, gestito dalla Fondazione Piccolo America dello stesso Carocci.

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Valerio Carocci (foto Imagoeconomica).

Un fortino inscalfibile nella centralissima Trastevere

Spazi che erano utilizzati da una scuola di formazione del Comune trasferita in fretta e furia da poco, per permettere di dare le aule al Troisi facendogli così ampliare le sue attività. L’ennesimo affidamento fatto senza bando a Carocci, che aiuto dopo aiuto (sembra che gli spazi saranno dati a titolo gratuito o con rimborso simbolico) nella centralissima Trastevere sta costruendo il suo fortino. Sui giornali si legge di luoghi e vie di riconversione culturale degli spazi, peccato che tutte le “strade” portino sempre ai ragazzi del Cinema America, che ormai ragazzi non sono più, e che si utilizzino il bene comune e le buone intenzioni dei tanti che firmano le petizioni (tra cui Martin Scorsese, Carlo Verdone e Pierfrancesco Favino) per interessi meramente personali. Insomma, Zingaretti avrà pure traslocato dalla Pisana al cuore dell’Europa, però i suoi fedelissimi continuano a prosperare nella Capitale. Un amichettismo carsico, ma sempre efficiente.



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