“Insieme per il futuro”: «Occasioni mancate e rincari nel consiglio comunale del 27 febbraio»

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Una immagine di Santa Maria del Cedro

SANTA MARIA DEL CEDRO – Il gruppo di minoranza “Insieme per il futuro” traccia un bilancio di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale.

«Al primo punto dell’ordine del giorno c’è la conferma dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef nella misura dello 0,80%. Un’imposta, che a nostro parere andava quanto meno ridotta o rimodulata».

Dal 2025, infatti, «viene data la possibilità agli enti locali di stabilire aliquote differenziate per scaglioni di reddito, come avviene per l’Irpef, oltre a poter prevedere una soglia di esenzione per determinate fasce di reddito, per esempio per i redditi fino a 15.000 euro. Esenzione che avrebbe lasciato fino a 120,00 euro in più nelle tasche dei nostri concittadini meno abbienti. Ma niente, purtroppo l’amministrazione Vetere preferisce puntare ad un incasso di 275.000,00 euro».

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Al secondo punto, «hanno riconfermato e approvato le già care aliquote imu degli anni precedenti per la quale prevedono di incassare 2 milioni di euro».

Al terzo punto, «hanno aumentato l’imposta di soggiorno, aumenti che arrivano anche al 50% in più colpendo in modo particolare gli operatori più deboli che già faticavano a restare sul mercato. Per dovere di cronaca, dobbiamo dire che l’imposta la pagano gli ospiti delle strutture e non gli operatori turistici, però il turista nei suoi budget di spesa considera anche l’ammontare dell’imposta di soggiorno (che per una famiglia incide non poco) e a parità di prezzo sceglierà la struttura ricettiva dove pagherà meno tasse».

Su tale punto «abbiamo esposto il nostro dissenso e chiesto di utilizzare questi 80.000 euro che prevedono d’incassare non solo per feste in piazza ma anche per valorizzare i beni culturali del nostro comune e per investimenti strutturali per il turismo (ad es. colonnine gratuite di ricarica per auto e bici, app informative per i turisti e/o schermi giganti che promuovano il territorio e le attività commerciali)».

Su questo punto invece, «la contro proposta di Vetere, dopo aver lasciato intendere che il nostro capogruppo evadesse l’imposta di soggiorno su B&B e case vacanza (che tra l’altro non ha), è stata che la minoranza si dovesse adoperare per scovare gli evasori e di segnalarli all’ente. Ma il nostro capogruppo ha precisato che questo è il compito degli uffici comunali preposti, lautamente ricompensati, e che noi non siamo gli Sceriffi di Vetere».

E, ancora. «Vogliamo sottolineare che in giunta il 14 febbraio, hanno aumentato il Ticket per la mensa del 20%, portando la copertura di tale servizio al 73,17% del costo totale; la copertura del costo, in realtà, se si considera anche l’Iva che si può detrarre, è più alta. Hanno aumentato il trasporto scolastico del 100%, e hanno previsto delle esenzioni e riduzioni per i meno abbienti».

Al quarto punto, «è stato approvato il nuovo regolamento per i parcheggi, nel quale hanno previsto l’acquisto di abbonamenti anche settimanali. Su questo punto noi abbiamo evidenziato il nostro disaccordo sul pagamento dei parcheggi a Marcellina centro oltre le ore 20 e nei i festivi».

Poi sono stati «approvati altri documenti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione e quindi, si è passati al Bilancio di Previsione. Bilancio che non ci ha convinti, in particolare per le entrate tributarie del Titolo I è previsto un incasso di circa 1 milione in più rispetto al 2024, aumento che non è dovuto sicuramente agli aumenti sopra citati. Non ci convince la riduzione di circa 2 milioni per le entrate extra tributarie del Titolo III dal quale sembra siano scomparsi gli incassi per il Tutor (o autovelox). La riduzione delle spese correnti del Titolo I per circa 2 milioni, inciderà negativamente sulla qualità dei servizi offerti alla collettività».

E, poi: «Ci associamo al parere del Revisore dato con riserva per non aver inserito nel bilancio di previsione i Fondi Pluriennali Vincolati e per non aver appostato la riserva obbligatoria di cassa di circa 15.000 per come prevede il Tuel all’art 166 com 2 quater. Forse non hanno potuto tagliare altro nonostante gli aumenti».

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L’ultimo punto riguardava «la razionalizzazione delle partecipate, peccato che l’adempimento scadeva perentoriamente il 31/12/2024, ritardi su ritardi, basti pensare anche alla tardiva approvazione del Bilancio Consolidato».

Esponendo il bilancio, «la Rizzo ha voluto precisare che i 600 pacchi alimentari non sono andati a 600 famiglie ma a 140 famiglie. Il dato, però, lo aveva comunicato lei in un post su facebook e comunque, anche così, i conti non tornano».

Il sindaco ha tenuto a ribadire che «l’ente è sano e che non ha beneficiato dell’anticipazione di tesoreria e come fanno i venditori di fumo sventola saldi positivi di cassa in date diverse da quella da noi indicate e continua a sostenere che non ha pagato debiti fuori bilancio quando i documenti dicono l’esatto contrario».

A smentirlo «la delibera di Giunta del 14 febbraio, con la quale ha deliberato l’accantonamento al Fondo di garanzia debiti commerciali 61.500 euro, il che significa che l’ente non riesce a pagare i fornitori nei tempi previsti dalla legge».

Di contro però l’amministrazione Vetere «ha attivato ben 5 progressioni di carriera per alcuni dipendenti comunali, precisiamo non siamo contro le progressioni di carriera, ma se la situazione dell’ente è già così disastrosa da dover aumentare tariffe, tributi e aliquote, perché invece di fare le progressioni nel 2025 non si è optato per farne solo alcune quest’anno ed altre negli anni successivi, diluendo così l’onere di questa spesa sui cittadini in più anni?»

Stessa cosa «per la Municipalizzata per la quale Vetere ha annunciato di fare altre 6 assunzioni oltre alle due già fatte».

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