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La confessione del luogotenente davanti al giudice: la droga smerciata per coprire 15 mila euro di debiti
«Avevo sottratto del denaro al bilancio familiare creando un buco di 15mila euro. Avevo venduto la cocaina per poter rientrare senza dire niente a mia moglie». Lo avrebbe confessato martedì davanti alla giudice per le indagini preliminari Paola Vacca il luogotenente di 58 anni, arrestato lo sorso sabato dopo che alcuni colleghi lo avevano sorpreso in un parcheggio a Pescantina (Verona), mentre cedeva quasi due chili di cocaina a un 40enne di origini marocchine. L’uomo, in servizio da 38 anni e ormai vicino alla pensione, lavorava nella caserma di Caprino Veronese ed è indagato per traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per peculato.
Il buco economico
Martedì all’udienza di convalida il carabiniere ha raccontato di aver creato quel buco da 15mila euro per finanziare il vizio del gioco e una relazione extraconiugale. Ha inoltre ammesso di aver sottratto la droga dalla cassaforte della caserma. Quei due chili li aveva sequestrati quando era in servizio e dovevano essere distrutti lunedì. Quando però i suoi colleghi hanno aperto la cassaforte nel weekend, al posto del sacchetto con la cocaina, hanno trovato due pacchi di gesso. Il luogotenente ha riferito di aver commesso un’azione del genere un’unica volta per sanare quel buco. Le sue dichiarazioni sembrano però non aver del tutto convinto la giudice Paola Vacca che nell’ordinanza sottolinea come sia difficile credere che il carabiniere abbia «preferito rischiare la propria carriera e la propria libertà» per tenere tutto nascosto alla moglie.
La convalida
La giudice ha quindi convalidato l’arresto sia al 58enne (difesa Marco Pezzotti e Veronica Carpiniani) che al 40enne (difesa Simone Giuseppe Bergamini e Giampaolo Cazzola), disponendo la misura cautelare della custodia in carcere. Dopo l’udienza di convalida, la moglie e la figlia hanno aspettato il luogotenente nel cortile del tribunale. Non lo vedevano da sabato e lo hanno voluto incontrare qualche minuto per salutarlo prima che venisse riportato a Montorio.
La ricostruzione
Il 40enne e il carabiniere venivano in realtà osservati dalle forze dell’ordine già da diverso tempo. In più di un’occasione i due si erano ritrovati in quello stesso parcheggio a Pescantina e i loro appuntamenti erano stati immortalati dalle telecamere della zona. L’ultimo incontro, quello di sabato, è stato infatti interamente filmato. Erano le 19.05 quando il carabiniere è arrivato nel parcheggio con la sua auto privata. Gli occhi elettronici lo hanno ripreso mentre scendeva dal veicolo e recuperava dal bagagliaio una busta della spesa. Poco dopo si è affiancata una Panda guidata dal 40enne marocchino. A quel punto il maresciallo ha aperto la portiera per appoggiare la busta sul sedile del passeggero. Poco dopo il 40enne è stato fermato dai carabinieri e arrestato in flagranza, trovando nella busta i due chili di cocaina. I colleghi hanno poi contattato il luogotenente con un pretesto per farlo venire in caserma. Davanti a lui hanno quindi aperto la cassaforte, trovando al suo interno il gesso al posto della droga. In quel momento il 58enne ha ammesso di aver sbagliato.
Perquisita l’abitazione
Successivamente i carabinieri hanno perquisito alcuni locali della sua abitazione, trovando in un cestino due scatole di gesso, un paio di guanti in lattice e dei ritagli di cellophane con residui di gesso e droga. Nella taverna della sua abitazione sono stati poi rinvenuti in un armadio una macchinetta per sottovuoto e dei sacchetti trasparenti simili a quelli utilizzati per il trasporto della cocaina. Nella cucina è stata invece ritrovata una bilancia digitale con portata fino a 5 chilogrammi. Tutti oggetti che fanno pensare agli inquirenti che la cessione di sabato scorso possa non essere stata l’unica. Nel frattempo le indagini dei carabinieri proseguono, con la coordinazione dei sostituti procuratori Stefano Aresu e Alberto Sergi.
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