Idrogeno, via al nuovo corridoio tra Europa e Africa: il futuro è sostenibile

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Ora il nuovo corridoio meridionale dell’idrogeno, meglio noto come “SouthH2 Corridor”, ha la strada spianata.

Italia, Germania, Austria, Algeria e Tunisia hanno firmato a Roma una dichiarazione d’intenti in cui si impegnano a proseguire i lavori per lo sviluppo del progetto infrastrutturale per il trasporto di idrogeno verde dal Nord Africa all’Europa. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito che «l’Italia è pronta con i propri player a giocare un ruolo centrale nel settore dell’idrogeno, vettore proiettato al futuro rinnovabile e sostenibile». «Lo sviluppo del corridoio meridionale dell’idrogeno – gli ha fatto eco il vice premier Antonio Tajani – rafforzerà ulteriormente il ruolo del nostro Paese quale hub europeo dell’energia». Nel frattempo Snam ha messo a disposizione con il Piano strategico 2022-2025 una fiche da 380 milioni di euro (400 al lordo dei finanziamenti pubblici) per lo sviluppo del segmento italiano del “SoutH2 Corridor”.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’INFRASTRUTTURA

In Italia il “SouthH2 Corridor” si estenderà per 2.300 chilometri. Il progetto coinvolge oltre a Snam altri tre operatori di trasmissione energetica europei, le austriache Tag e Gca e la tedesca Bayernets, facendo leva sulla collaborazione con SeaCorridor per l’interconnessione con il Nord Africa. Il progetto è considerato particolarmente vantaggioso in termini di costi grazie all’ampio riutilizzo delle dorsali esistenti, che copriranno tra il 60% e il 70% dell’infrastruttura. Riconosciuto dall’Ue come Progetto di interesse comune, il corridoio mira a integrare il mercato europeo dell’idrogeno con un’infrastruttura che da un lato favorisca la decarbonizzazione e l’indipendenza energetica e che dall’altro contribuisca a diversificare le fonti di energia, anche sfruttando le risorse solari e rinnovabili del Nord Africa, riducendo così la dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni di gas naturale da Paesi terzi. Nel complesso il “SouthH2 Corridor” sarà lungo più di 3.300 chilometri. Il nuovo ponte energetico che collegherà il Nord Africa all’Italia, all’Austria e alla Germania, entrerà in esercizio entro il 2030 e sarà in grado di trasportare quattro milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno. Secondo l’ad di Snam, Stefano Venier, «l’opera aiuterà l’Italia a diventare un gateway energetico per l’Europa». Lo sviluppo del “SouthH2 Corridor” fa parte della European Hydrogen Backbone ed è fondamentale per la creazione di una spina dorsale dell’idrogeno interconnessa e diversificata nel sud e nel centro dell’Europa. Il corridoio dovrebbe riuscire a coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano REPowerEU. Il costo per il trasporto di H2 dal Nord Africa alla Germania attraverso il nuovo gasdotto dovrebbe essere di circa 0,5 euro al chilogrammo. Intanto in Italia sono 52 i progetti già finanziati per la creazione delle Hydrogen Valley. Oltre la metà sorgerà nel Mezzogiorno.

IL FATTORE SUD

Le Hydrogen Valley dovrebbero essere pronte entro la fine del 2026 e sono state identificate nel piano RePowerEU come essenziali per espandere l’economia dell’idrogeno in Europa, poiché riuniscono la produzione di idrogeno pulito, lo stoccaggio e la sua distribuzione. Il progetto “Puglia Green Hydrogen Valley”, per esempio, rappresenta una delle prime iniziative finalizzate alla produzione di idrogeno verde su larga scala in Europa e prevede la creazione di due impianti, uno a Brindisi e l’altro a Taranto, per una capacità di elettrolisi complessiva di 160 Megawatt. Una volta in funzione produrranno circa 250 milioni di metri cubi di idrogeno verde all’anno. Il progetto, la cui fase operativa è attesa nel 2028, comporta investimenti complessivi per circa 100 milioni di euro, dedicati all’adeguamento di condotte esistenti (85 chilometri) e all’installazione di nuove tubazioni (lunghezza totale di circa 110 chilometri). Snam ha anche lanciato la quarta edizione del programma HyAccelerator, un acceleratore internazionale dedicato alle tecnologie del settore clean-tech, progettato per supportare startup e Pmi innovative. Inizialmente focalizzato sull’idrogeno, il programma HyAccelerator ha ampliato quest’anno il proprio raggio d’azione con l’iniziativa “Net Zero Revolution”, coinvolgendo startup e Pmi attive nelle filiere della Carbon Capture, Utilization & Storage e dello stoccaggio di energia a lunga durata. Così Snam punta a individuare le tecnologie più promettenti che la aiuteranno a raggiungere gli obiettivi delineati nel Piano strategico 2025-2029 presentato a gennaio, tra cui il traguardo delle emissioni nette zero di gas serra entro il 2050.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link