Torre Annunziata, arresti per droga: la donna che spaccia con la neonata in braccio, il prete indagato per falso e il tiktoker «Papusciello» sparito

Dalla spacciatrice di droga, con tanto di nipotina in braccio durante le cessioni, al parroco «compiacente». C’è questo e molto altro nelle oltre 350 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare con cui questa mattina la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri hanno disarticolato una rete di narcotrafficanti attiva tra la provincia di Napoli e quella di Salerno. Dalla lettura del provvedimento emerge anche il coinvolgimento di un sacerdote, Ferdinando Ciani Passeri, indagato per falso, ma per il quale il gip oplontino ha ritenuto di non emettere alcuna misura cautelare. 

Le false attestazioni sulla messa alla prova

Il religioso, identificato con l’appellativo di don Nando, in qualità di parroco della parrocchia di San Giuseppe di Torre Annunziata, avrebbe «favorito» le attività del coindagato Nino Gemignani. Quest’ultimo, infatti, aveva ottenuto il beneficio della messa alla prova nell’ambito di un altro procedimento penale e avrebbe dovuto svolgere, per ottenere l’estinzione della pena, alcune attività di volontariato nella chiesa di don Nando. Attività che, stando a quanto emerso dagli accertamenti investigativi del febbraio 2022, non sarebbero mai state fatte. Il sacerdote avrebbe infatti sostenuto, inducendo il funzionario dell’Uepe a redigere «una relazione finale ideologicamente falsa», che «Gemignani aveva svolto i compiti a lui assegnati con spirito collaborativo e con senso di responsabilità». L’esito della messa alla prova, supportato con tanto di fogli di presenza in parrocchia, fu quindi positivo, ma secondo gli inquirenti «Gemignani non aveva svolto la prevista attività di volontariato». 

«Quando ti trovi a passare vieni e firmi»

Il presunto «inganno» è stato svelato grazie a una fitta attività di intercettazione telefonica e ambientale. Lo stesso Gemignani, ignaro che i carabinieri fossero in ascolto, nel corso di una conversazione affermava: «Don Nando mi ha detto “quando ti trovi a passare la mattina, di giorni, di sera… vieni, ti fermi e firmi”. Io gli ho chiesto “e se passano gli assistenti sociali?”… e lui ha detto “tranquillo, tanto quelli mi chiamano”». In un altro colloquio è invece lo stesso religioso a far sentire la propria voce: «Nino, se vieni a Sant’Alfonso facciamo subito quel servizio». Nino Gemignani – ipotizzano gli inquirenti – sarebbe però passato senza fare alcunché in parrocchia, «tanto è vero che in alcune delle fasce orarie indicate nei fogli di presenza si trovava serenamente altrove». 

La figura del tiktoker irrintracciabile

Figura tra i destinatari di un obbligo di presentazione ai carabinieri, ma al momento è irrintracciabile, Antonio Gemignani, 47 anni, tiktoker della provincia di Napoli noto al pubblico con il soprannome di “papusciello”. Per lui il gip ha disposto un obbligo di presentazione ai carabinieri, spesso viene coptato per spettacoli di varietà e comici. Gemignani è incluso tra le 51 persone per le quali il gip di Torre Annunziata Luisa Crasta ha emesso misure cautelari. C’è poi anche una donna, Maria Guarino, che spacciava droga mentre aveva in braccio la nipotina minorenne. Non si tratta però dell’unico episodio in cui dei bambini sarebbero stati coinvolti, loro malgrado, nell’affare criminale. Da un altro passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare emerge infatti che uno degli spacciatori coinvolti nell’inchiesta, Umberto Intagliatore, consegnava la «merce» insieme alla moglie e «talvolta anche con la bambina per non dare nell’occhio con le forze dell’ordine». 

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