“Le start up devono essere tali per cinque anni. Poi devono diventare imprese”. Questa la sintesi di Vincenzo Colla, vice presidente Regione Emilia Romagna con delega allo Sviluppo e Green Economy, al convegno organizzato da Sipro – Agenzia per lo sviluppo di Ferrara tenutosi in Camera di Commercio.
“Incubatori: verso una transizione?”, questo il titolo, spiegato da Stefano di Brindisi, amministratore unico Sipro, che gestisce due incubatori a Ferrara, in via Saragat e a Cassana. “Ci sono realtà che hanno avuto idee scientifiche e le hanno sviluppate, conquistando il mercato. Questo è il percorso su cui vogliamo proseguire. Gli incentivi sono importanti, ma le realtà da supportare devono avere gli strumenti per crescere e portare occupazione”. Di qui l’idea di dare vita a un confronto su buone prassi internazionali.
È stato Roberto Donà, docente di Practice in Management all’International Business School di Suzhou, con 7 mila iscritti, a portare l’esperienza cinese, “dove la cultura del business è presente tra gli studenti universitari, che la concepiscono in rapporto alla possibilità di acquisire ricchezza e di portare valore sociale ma dove l’obiettivo è fare in modo che le start up entrino nelle imprese”. Per l’Africa era presente, con un progetto innovativo di agricoltura rigenerativa che vede la ‘lavorazione’ di terreni sottratti alla foresta, la svizzera Nzatu, col ceo Michele Sofisti; Giancarlo Newsome si è concentrato sul Texas che si sta “avvicinando” alla Silicon Valley e ha rimarcato il valore dell’economia della conoscenza; Roberto Pillon, per Area Science Park di Trieste, ente pubblico di ricerca del Miur, ha sottolineato l’importanza del sostegno a iniziative per la transizione ecologica.
Condivisa da tutti l’idea di fare sistema con professionalità che si occupano di ricerca, finanza e di rapporti istituzionali, come confermato da Nezahat Gukltekin, consulente strategica in investimenti tra Silicon Valley ed Europa. E l’idea che la location fisica, per realtà dinamiche, sia meno importante del network. Sempre ricordando che le start up presenti negli incubatori/acceleratori devono fare business e produrre ricchezza. Presenti, per i saluti istituzionali, il vice presidente della Camera di Commercio di Ferrara–Ravenna Paolo Govoni, che ha ricordato come in Unife stia molto potenziale dello sviluppo di Ferrara e Matteo Fornasini, che ha ricordato l’impegno ddll’Amministrazione con specifici bandi.
Vincenzo Colla i punti affrontati in sintesi
“Come fare in modo che le start up degli incubatori generino lavoro? E’ questo che dobbiamo chiederci. Siamo in un mondo complesso ma dobbiamo abituarci alla complessità, anche considerando la situazione geopolitica, tra guerre e dazi. Ferrara ha grandi potenzialità e punti di forza. È un territorio ideale, sul fronte ZLS, per realizzare un retro porto per il manifatturiero. Serve un progetto di re-industrializzazione, sono troppe le crisi in corso, a partire da Berco; occorre un progetto di efficientamento energetico, non basta il fotovoltaico; è necessario investire nell’industria agroalimentare e valorizzare la chimica, che è trasversale”. A chiudere l’evento, il panel dedicato ai percorsi di sviluppo e innovazione con il Direttore di ART-ER, Roberto Righetti; con Enrico Bracci, Pro Rettore con delega alla Terza Missione Unife; Vittoria San Pietro, Emil Banca Credito Cooperativo per MUG Bologna.
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