Pedemontana, da lunedì pedaggi scontati ma solo per chi ha il telepass: «Monitoreremo per un anno»

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Martina Zambon

Limiti su giorni e tratte. Prezzi giù del 60% per convincere gli automobilisti ad usare l’arteria. Zaia scrive a Salvini: «Diventi autostrada»

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Partire da Treviso, imboccando la Superstrada Pedemontana Veneta (Spv) a Spresiano, per ammirare la tomba Brion di Carlo Scarpa ad Altivole, da lunedì costerà 1 euro e 72 centesimi anziché 4,30 euro, giusto per fare un esempio. A patto, però, di avere installato a bordo un sistema di telepedaggio e di andarci in un giorno feriale. Scattano, così, gli annunciati «sconti» sulla «superstrada costosissima» che arrivano al 60% trasformandola, conti alla mano, nell’arteria para-autostradale meno cara del Veneto.

Limiti alla scontistica

I vincoli ci sono, certo, perché oltre ai giorni di applicazione (da lunedì a venerdì), al telepedaggio che taglia fuori chi ancora utilizza i biglietti al casello, i destinatari (solo mezzi leggeri, cioè auto, moto e furgoncini), divieto di «tornello» (uscire e poi rientrare immediatamente) c’è la faccenda della tratta: lo sconto si applica in automatico solo su due tratte giornaliere entro i 25 chilometri. La spiegazione è semplice: il sistema di scontistica (che sarà ampiamente pubblicizzato su stampa, radio, tv e web) è pensato essenzialmente per i pendolari dell’area. E il sindaco di Bassano, Nicola Finco, conferma la bontà dell’iniziativa utile soprattutto ai pendolari.




















































L’obiettivo

L’obiettivo, non dichiarato, però, è spingere un po’ quel traffico leggero che oggi arriva a 14.108 tgm (traffico giornaliero medio) pari al 72% (dovrebbe essere l’80%) ma dovrebbe essere, secondo le stime del piano economico finanziario, a 18.474. Compensano (soprattutto sotto il profilo dei pedaggi, più salati) i tir del traffico pesante che anziché essere il 20% (4.509 tgm) ormai sono 5.570 (28%). Il risultato è che il traffico complessivo in tgm è di 19.678 anziché 22.983 tgm. E questo disallineamento si è tradotto, lo scorso anno, in un esborso non preventivato per la Regione di circa cinquanta milioni. Anche se, specificano in Regione, l’anno «parziale» inficia una valutazione serena perché il cruciale aggancio con l’A4 a Montecchio Maggiore è di inizio maggio 2024. Ed è da allora che il traffico ha cominciato a salire. Un anno intero da valutare, comunque, ancora non c’è. Il dato empirico, per contro, registrato un venerdì mattina qualunque, è che il deserto iniziale ha lasciato il posto a una frequentazione mediamente sostenuta, è vero, soprattutto di camion stranieri e iper local.

Il governatore del Veneto

«È anche una questione di approccio culturale e – ha ripetuto venerdì 7 marzo dal Centro servizi della Pedemontana a Bassano Ovest il presidente della Regione Luca Zaia – i segnali sono incoraggianti. Penso all’allargamento del casello di Portogruaro da parte di Società Autostrade Alto Adriatico per agevolare quel 14% in più di traffico pesante proveniente da est che sceglie l’A28, poi l’A27 e infine la Pedemontana come Passante Alto per evitare la Brescia-Padova». Per capire quanto e come funzionerà il volano della scontistica, spiega Zaia, «ci sarà un monitoraggio di un anno». La vice presidente regionale Elisa De Berti, spiega che «si è aperti a tutto, anche all’estensione della scontistica il sabato e la domenica». Ma, soprattutto, la carta che palazzo Balbi si vuole giocare per spingere l’utilizzo di Spv è l’upgrade da superstrada ad autostrada, limite orario da 110 a 130 chilometri orari e, assicura Zaia, «per ora nessun tutor» (a differenza dell’A27 dove gli occhi elettronici stanno per accendersi). Zaia e De Berti spiegano che è già pronta una lettera che firmerà Zaia stesso per chiedere al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di seguire questo passaggio, «passaggio non banale – chiosa Zaia – perché i sistemi di navigazione satellitare che, già oggi, segnalano Spv come alternativa più veloce all’A4, daranno indicazioni ancora più nette sui tempi di percorrenza». «Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo – dice Zaia – e pensiamo a un traffico locale che obiettivamente al momento non c’è». E forse ci sarà con il passaggio, altro esempio, da 3,20 centesimi a 1,28 fra Breganze e Bassano Est.

Le critiche

Di tutt’altro avviso Vanessa Camani, capogruppo Pd: «È un’operazione da televendita. E se di fa senza avere “la dimensione di quanto vale”, come ha candidamente ammesso Zaia, allora non ci siamo. É oggettivamente incredibile che il governo veneto non sia in grado di dire se questi sconti peseranno in positivo o ancor più in negativo sulle casse pubbliche regionali. Abbiamo già sborsato 51 milioni di euro per i primi 12 mesi. Basta televendite, iniziamo a fare i conti seriamente».

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