ospiterà 50mila spettatori. Ecco come sarà il Flaminio (e quando partiranno i lavori)

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Uno stadio Flaminio da 50.570 posti; museo della Lazio; oltre 4.400 posti auto; 438,2 milioni di euro di investimento (Iva inclusa); obiettivo, finire i lavori nella prima metà del 2029 e usare il Flaminio anche come sede per Euro 2032: questi i numeri inseriti nel Piano economico finanziario depositato in Campidoglio dalla Lazio nel pomeriggio di due giorni fa, 6 marzo. E accompagnato da una lettera firmata dal presidente della società, il senatore Claudio Lotito, e dal responsabile del progetto, Andrea Cardinaletti. Nel testo, indirizzato al sindaco Gualtieri, al vicesindaco e assessore al Bilancio Silvia Scozzese, e agli assessori allo Sport Alessandro Onorato, all’Urbanistica Maurizio Veloccia e alla Mobilità Eugenio Patanè, si legge: «Con riferimento alle nostre istanze del 13 dicembre 2024 e del 30 gennaio 2025 pari oggetto, Vi inoltriamo il piano economico finanziario (PEF) del progetto sviluppato per tutta la durata del periodo della concessione richiesta», ovvero «su un orizzonte temporale di 99 anni».

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I DETTAGLI: LE SPESE

Partiamo dai costi: il totale, come detto, arriva a superare di poco i 438 milioni di euro. A questo totale ci si arriva sommando il valore dei lavori veri e propri, 357,6 milioni, più i vari oneri da pagare al Comune che superano i 4,2 milioni di euro. Poi ci sono i costi per la sicurezza, 7 milioni, e quelli per l’arredamento (i cosiddetti FF&E) 9 milioni, le spese tecniche 13,6 milioni e, infine, quasi 46 milioni di euro di Iva. Attenzione perché la Lazio «considera le stime di costo relative» a una serie di opere come «a carico degli Enti locali interessati e/o per la cui realizzazione si chiede in ogni caso un contributo pubblico». Parliamo di 5 milioni per l’interramento dei cavi dell’alta tensione, 10 milioni per le sistemazioni esterne su aree pubbliche, 9 milioni per l’adeguamento antisismico dello stadio. In totale, fanno 24 milioni di euro. 
Nel Piano, ovviamente, viene anche indicato come la Lazio intenda coprire questi costi: 283 milioni di mutui trentennali, con erogazione in più tranche in misura proporzionale al peso delle diverse fasi di avanzamento dei lavori. Poi, 85,6 milioni con autofinanziamento più i 24 milioni di contributi pubblici. E, infine, i 45,6 milioni di euro per coprire il costo dell’Iva.

I DETTAGLI: GLI INCASSI

Poi, il terzo pilastro: come rientrare delle spese. In questo caso, il Piano prevede che, a partire dall’esercizio 2029, le sky box (ovvero i posti da vip) producano incassi per 3,9 milioni l’anno, più un incasso di quasi mezzo milione a salire (scontato delle varie commissioni) e che per i naming rights si parta da 0,8 milioni per i primi due anni per poi salire a 3,2 e aumentare anno dopo anno. Per le sponsorizzazioni si parte da 0,65 milioni per arrivare poi ai 16,3 milioni di euro. Poi, ci sono gli eventi aziendali (da 0,43 a 1,8 milioni di euro); il museo e il tour (da 0,2 a 0,82 milioni annui); eventi non sportivi e locazione spazi (da 0,88 a 3,6 milioni annui) e, infine, il canone che la Lazio pagherà fra il 2029 (0,75 milioni) e il 2044 (5,94 milioni). Dal 2044 «e per ulteriori 12 anni» la Lazio non pagherà canoni «in virtù del significativo apporto economico che la celebrazione degli eventi sportivi del campionato di calcio e dell’immagine della Lazio genereranno a favore della società». Non solo. Ma «a decorrere dal 2057» il piano prevede che la Lazio «maturi delle royalties nella misura di euro 5,57 milioni».

L’ARCHITETTURA

Come detto, il Flaminio nella visione della Lazio sarà un impianto, classificato “Categoria 4 Uefa”, quindi adatto ad ospitare finali internazionali, da 50.570 posti, divisi in 5 settori. Il primo, la Tribuna Ovest, dove andranno vip e autorità, con accesso da via De Coubertin e da viale Tiziano, con un totale di 9.895 spettatori, 3.795 nel primo anello e 6.100 nel secondo. Il settore 2, Tribuna Est, accesso da corso Francia con 13.120 spettatori, 7.020 nel primo anello e 6.100 nel secondo. Il settore 3, la Tribuna Nord, accesso da corso Francia e viale De Coubertin, 13.790 spettatori (4.570 primo anello, 9.220 secondo). Il penultimo, settore 4, Tribuna Sud, 9.995 spettatori che entrerebbero da viale Tiziano (3.225 nel primo anello e 6.740 nel secondo). Infine, il settore 5, quello riservato agli ospiti: 3.770 persone la capienza distribuite i 1.250 al primo anello e 2.520 nel secondo. 

Gli interventi previsti riguardano la realizzazione di blocchi scala esterni, un nuovo ingresso, collegamenti con le curve e le tribune, restyling delle facciate, nuove aree per i giornalisti, nuove funzioni commerciali, la sistemazione degli spalti e del campo, la creazione di un museo del calcio per la Lazio. «Tra gli aspetti tecnologici meritevoli di attenzione: per la copertura, l’elemento architettonico di chiusura della pensilina saranno atti a garantire sia l’assenza o la riduzione di riverberi acustici che il contenimento di fenomeni di irraggiamento luminoso verso il quartiere».
Fra i numeri del progetto spiccano, quelli per i posti, 253, studiati per i diversamente abili; i bagni per uomini (167) quelli per le donne (86), per i disabili (24). Le postazioni per le telecamere sono collocati nella tribuna inferiore: 8 «posizionate in accordo con il gioco lungo le linee dei 16 metri, la linea centrale di metà campo e dietro le porte. Altre postazioni potranno essere addizionate a bordo campo».

PARCHEGGI

Partiamo dai numeri: la Lazio prevede che un quarto dei tifosi (11.750) arrivino con la macchina; l’11% con la moto (5.170), il resto con il trasporto pubblico: 16.450 in metro (35%), 7mila in bus (15%), 2.350 fra tram e la ferrovia Roma-Viterbo (5%). Il resto diviso fra taxi (235, 0,5%), pullman (1.880, 4%), bici (1.410, 3%) e a piedi (da 705 a 840, l’1,5-2%). Quindi per gli 11.570 automobilisti servono in totale 4.419 posti auto (si calcola una occupazione di 2,7 persone per auto), 4.352 per i tifosi della Lazio e gli altri 67 per gli ospiti. Per reperire questi posti auto, intanto il progetto guarda nelle zone circostanti cioè nella zona dell’Olimpico. Qui, vengono individuati 1.899 posti auto già esistenti: largo De Bosis, piazzale Maresciallo Diaz, largo Maresciallo Diaz, piazzale della Farnesina, piazza Mancini, lungotevere Salvo D’Acquisto, viale di Tor di Quinto. Quelli che mancano andranno recuperati nelle zone di via Camposampiero, piazza Mancini, nel sottoviadotto di corso Francia e a viale di Tor di Quinto, dove l’idea è quella di riattivare il dismesso ponte Bailey di cui restano solo i piloni per connettere Tor di Quinto e superare il Tevere. 

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